Un tris di team nelle mani di Danilo Petrucci

Si è laureato campione italiano Under 23 e campione europeo Junior della Stock 1000. A 19 anni, il ternano Danilo Petrucci è uno dei piloti più promettenti del nostro motociclismo e dopo l’ottima stagione 2009 (quattro podi su sei tappe disputate nel tricolore, cinque podi con tre vittorie nell’europeo Stock 600) è diventato uno dei “pezzi pregiati” del mercato. “L’ultima parte dell’anno, a dire la verità, non è andata secondo le aspettative – dice il talento azzurro – abbiamo avuto qualche problema con gli sponsor e in più io sono andato in crisi e quindi non siamo riusciti a chiudere come avremmo voluto. Per la prossima stagione, però, ho tre proposte per correre sia la FIM Coppa del Mondo sia il CIV in sella ad una Stock 1000… deciderò entro la prossima settimana. Posso dire che sono stato molto vicino all’Aprilia ma poi non se n’è fatto nulla per problemi di budget”.

L’unica certezza riguarda la categoria, dato che nel 2010 Petrucci correrà nella Stock 1000. E proprio una delle novità della classe dedicata alle 1000 strettamente derivate di serie, l’arrivo del monogomma, è considerata una mossa azzeccata dal vice-campione italiano in carica. “Se l’obiettivo della Stock 1000 tricolore è quello di essere anche una categoria formativa, l’introduzione del monogomma è la scelta giusta perché sono convinto che farà emergere prima di tutto le capacità del pilota”.

Presa l’estate scorsa la maturità scientifica, Petrucci non ha deciso ancora a quale università iscriversi perché per ora vuole puntare solo sulla carriera motociclistica. “E’ un gesto scaramantico – rivela il pilota umbro – se non riuscirò a “sfondare” nelle corse mi metterò a studiare ma per ora non riesco a pensare ad altro”.

Per la prossima stagione si sta allenando con la moto da cross (è stato più volte campione regionale di minicross) e con l’enduro. In più, coltiva un’altra passione ad alta velocità, dato che pratica spesso il downhill in sella ad una mountain-bike accessoriata. “Mio fratello Francesco corre con queste bici a livello nazionale e ogni tanto ci “buttiamo” insieme… le discese durano poco ma, a causa della tensione, è anche molto faticoso. Mi piace, è uno sport adrenalinico ma non lo scambierei mai con le moto”.