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Storia

foto storia civ1911. E’ questa la data da cui si fa partire la storia della velocità in Italia, con il Primo Campionato Motociclistico su strada. Da li in poi sono state tante le tappe che ci hanno portato al CIV così com’è oggi. C’è stata la gloriosa era dei circuiti cittadini, con il grande “Ago” a trionfare, passando poi per quella degli Autodromi, fino ad arrivare alla rivoluzione del 2000, che ha visto, di fatto, nascere il CIV. Una storia avvincente, che ripercorriamo di seguito per punti.

  • Oggi

  • 2015

    • 2014

      Gli Enfant Terrible della Premoto3

      Arrivano i piccoli. Agguerriti come non mai. Nel circus del CIV sbarca la Premoto3 125 2 t e 250 4 t, e le bagarre di queste categorie sono tra le migliori del Campionato. Trionfano Stefano Nepa (250 4 t) e Tony Arbolino (125 2 t). In SBK il numero 1 è Ivan Goi mentre la Supersport va a Federico Caricasulo e la Moto3 a Manuel Pagliani. Il 2014 è stato anche l’anno del rientro nel CIV della gloriosa Sport Production, che ha incoronato Daniele Scagnetti nella 125 2 t e Yari Montella nella 250 4 t.

    • 2012

      Ecco la Moto3

      Arriva la categoria Moto3 nel CIV, e il primo Campione è Kevin Calia, mentre in STK600 è Riccardo Russo del Team Italia a conquistare il titolo. In STK 1000 il numero è ancora Ivan Goi, con “Baiox” che si conferma il migliore della SBK.

    • 2010, 2011

      Nuovi protagonisti

      La classe regina va ad Alex Polita nel 2010 mentre Tamburini è Campione nella 600 Supersport. La STK1000 invece va ad certo Ivan Goi, mentre l’anno successivo sarà Danilo Petrucci a trionfare nella categoria, mentee la SBk targata 2011 è tutta per Matteo Baiocco

    • 2008

      Che nomi!

      Luca Scassa porta al titolo SBK la MV Agusta. Il pilota di Arezzo precedeva Claudio Corti (Yamaha) e Luca Conforti (Honda). Terzo titolo consecutivo per Massimo Roccoli (Yamaha) in SS che trovava in Danilo Marrancone (Yamaha) un ottimo avversario. Terzo in campionato finiva Alessandro Brannetti (Yamaha). Anche Michele Pirro (Yamaha) si ripeteva conquistando il suo secondo titolo tricolore consecutivo in STK1000 davanti a Davide Giugliano (Suzuki); completava il podio Stefano Cruciani (Ducati). L'emergente Lorenzo Savadori (Aprilia) faceva suo il titolo della 125 GP

    • 2005

      Sei prove

      L'edizione 2005 del CIV partiva il 17 aprile da Vallelunga, prima di sei prove (una più del passato). Altrettanto rilevanti le sedi dove queste prove si svolgono: oltre all'impianto laziale, abbiamo Monza, Imola, Mugello e Misano Adriatico. Nella Superbike la spuntava Norino Brignola (Ducati 999 - team Guandalini). In SS vinceva Simone Sanna (Honda - Improve Racing Team) che aveva la meglio su Alessandro Antonello (Kawasaki). La Superstock vedeva il duello tra Alessandro Polita (Suzuki - Celani Team) e Massimo Roccoli (Yamaha R1 - Team Italia Lorenzini by Leoni) che si concludeva con l'affermazione del giovane marchigiano. Simone Grotzkyj Giorgi (Aprilia - Abruzzo Junior Team) vinceva il titolo della 125 GP

    • 2002

      Un CIV sempre più in crescita

      Nel 2002 arrivava il cronometraggio unico assicurato dall'equipe del Perugia Timing, lo stesso che operava da anni nel mondiale Superbike. Veniva poi stabilito un numero massimo di 44 piloti ammessi per garantire una migliore gestione del Campionato e per poter garantire l'accesso al CIV soltanto ai migliori, seguendo una scaletta stabilita insieme alla FMI. Il Campione Italiano Superbike uscente, Lucio Pedercini (Ducati) non aveva rivali. In SS trionfava Stefano Cruciani, in STK1000 Alessandro Valia.

    • 2000

      Arriva il CIV

      A metà del 2000 era chiaro che il Campionato Italiano avesse bisogno di un profondo rilancio che tenesse conto, però, della realtà dei moto club. La Commissione Tecnico Sportiva Nazionale della FMI sceglieva tra le proposte quella presentata da un Società riminese composta da Giuseppe Morri, imprenditore, ex titolare della Bimota ed ex Presidente del Co.Re dell'Emilia Romagna, e da Alberto Fantini, animatore del motoclub Renzo Pasolini, organizzatore e Direttore di Gara internazionale. Le classi ammesse erano cinque: Superbike, Supersport, Superstock, 250 gp e 125 gp.

    • 1998

      La Sport Production

      Nuova divisione del Campionato nel 1998 quando venivano introdotte due classi Sport Production. E parlando di campioni, in questo periodo erano molti i piloti che iscrivevano per la prima volta il proprio nome nell'Albo d'Oro tricolore per poi proseguire la loro carriera a livello internazionale. Nomi come Stefano Perugini (1993), Paolo Casoli (1995, 1996, 1997, 1999), un certo Valentino Rossi (1995), Marco Melandri (1997) e Manuel Poggiali (1998).

    • 1987

      Benvenuta Superbike

      Faceva il suo debutto in Italia la Superbike che in quella prima stagione era divisa in due categorie: la Sport vinta da Pirovano e la Production andata a Mauro Ricci. La necessità di dare maggiore visibilità al Campionato Italiano portò alla decisione di far disputare nel 1988 una prova unica nel finale di stagione a Vallelunga. I vincitori del tricolore furono Chili (500), Cadalora (250), Cuppini (125) e Ascareggi (80). La F1 andava all'americano con licenza italiana Fred Merkel. La Superbike manteneva un Campionato su sei prove e la vittoria andava a Davide Tardozzi (Bimota). Nel 1991 nasceva poi la Supersport

    • 1983

      Motor Racing Program

      Entrava in scena l'MRP (Motor Racing Program) un progetto della Flammini Racing, società guidata dall'ex pilota di auto Maurizio Flammini che si prendeva cura dell'immagine dell'Italiano. Nasceva anche un Trofeo “Moto di Serie” che dall'84 viveva vita propria. Nell'84 veniva lanciata anche una classe a quattro tempi, la TT1 che aveva, comunque, un inizio stentato dal punto di vista di partecipazione, mentre esplose nell'85 (con il nome F.1) e vide la vittoria di Virginio Ferrari con la Ducati-Cagiva 750.

    • 1980

      Nuova formula, nuovi Campioni

      Veniva lanciata una nuova formula che prevedeva due gare per ciascuna delle prove disputate a Monza, Misano, Mugello e Pergusa. In quegli anni i Campioni Italiani erano, tra gli altri, Pier Paolo Bianchi e Loris Reggiani nella 125, Giampaolo Marchetti e Paolo Ferretti nella 250, Marco Lucchinelli nella 500: uno schieramento di alto livello!

    • 1974

      Benvenuto Mugello

      Arrivava anche l'Autodromo del Mugello che prendeva temporaneamente il posto di Vallelunga nel calendario del Campionato Italiano.

    • 1973

      L’era degli Autodromi

      L'inaugurazione dell'Autodromo Santamonica di Misano, portava al definitivo abbandono delle gare stradali. Il Campionato Italiano 1973 si apriva sull'Aeroautodromo di Modena e proseguiva a Imola, Misano, Vallelunga per concludersi a Misano. La classe 500 vedeva il dominio assoluto della MV Agusta con Giacomo Agostini, mentre la 350 andava alla memoria a Renzo Pasolini (Harley Davidson) scomparso nel tremendo incidente di Monza durante il gran premio delle Nazioni. La 250 andava a Walter Villa (Yamaha), la 125 a Eugenio Lazzarini (Piovaticci) e la 50 ad Otello Buscherini (Malanca).

    • 1971

      Ciao Angelo Bergamonti

      Fu l'anno di una tragica svolta. Una scivolata fatale sull'asfalto allagato di Riccione cancellava la carriera e la vita di Angelo Bergamonti, che in sella alla MV Agusta, dopo tanti anni di gavetta si stava rivelando un vero campione. Quella morte mise in discussione i circuiti cittadini.

    • 1969

      Ecco le 50 monocilindriche. E anche le giapponesi

      Debuttavano le 50 monocilindriche che rientravano nella ristrutturazione tecnica che era stata introdotta dalla FIM (e conseguentemente dalla FMI). Fu Gilberto Parlotti con la Tomos il primo Campione Italiano della nuova categoria. Un altro elemento importante di quegli anni fu l'arrivo delle moto giapponesi (soprattutto Yamaha) che diedero nuovo impulso alla partecipazione dei privati. Il primo tricolore conquistato da una moto giapponese fu quello della 250 nel 1970 ad opera di Silvio Grassetti.

    • 1964

      Arriva Ago

      Il 1964 vedeva l'ingresso prepotente di quello che sarebbe stato il più grande di tutti: Giacomo Agostini. Il ventiduenne pilota lombardo vinse tutte le gare, ad esclusione di Valellunga per una scivolata, e conquistò il primo titolo italiano, quello della 250 con la Moto Morini.

    • 1953

      Nasce l’Autodromo di Imola

      Evento importante l'inaugurazione, il 23 aprile, dell'autodromo di Imola che si affiancava a quello di Monza e all'aerodromo di Modena, unici impianti fissi disponibili in Italia per attività agonistica motociclistica. In quegli anni divennero Campioni Italiani piloti del calibro di Umberto Masetti, Libero Liberati, Enrico Lorenzetti, Tarquinio Provini, Carlo Ubbiali.

    • 1951

      Una generazione se ne va

      Purtroppo il 1951 vedeva la scomparsa di molti piloti italiani di primo piano: Raffaele Alberti, Guido Leoni, Dario Ambrosini, Gianni Leoni. Lo sport andava comunque avanti: Nello Pagani con la Gilera “Quattro” si imponeva nella 500, Bruno Ruffo (Moto Guzzi) nella 250 e Carlo Ubbiali (Mondial) nella 125.

    • 1946

      Di nuovo in sella

      Nel marzo del 1946 si radunava la prima Assemblea della FMI che decideva di far disputare i Campionati Italiani di I e II categoria su cinque prove, la prima delle quali si disputava a Mantova. In quel primo Campionato del dopoguerra si imposero Nino Martelli (Moto Guzzi) nella 250 e Nello Pagani (Gilera) nella 500.

    • 1934

      Il Motociclismo Italiano continua a vincere

      Il 1934 segnava la ripresa del motociclismo italiano anche in campo internazionale e già i campioni stranieri iniziano a guardare con interesse alle nostre moto. Omobono Tenni, chiamato nelle file della Guzzi, porta al successo la nuova bicilindrica nel campionato tricolore delle 500. La Scuderia Ferrari si rifaceva nella 350 con il dominio assoluto di Aldo Pigorini, che con la Rudge della squadra di Maranello vinceva sei gare su otto.

    • 1924

      Nuvolari Campione

      Non poteva mancare nell'albo d'oro Tazio Nuvolari: il mantovano volante si imponeva nelle 500 con una Norton proprio davanti a Varzi con la Sunbeam.

    • 1921

      Moto Club Italia e Campionato Italiano

      Dal 1921 il Moto Club d'Italia decise di far disputare il Campionato Italiano su dodici prove, delle quali 4 in circuito, 4 in salita e 4 di gran fondo fra le quali anche il Raid Nord-Sud che assegnava un punteggio maggiorato. Il tutto fu un successo

    • 1919

      Dopo la guerra si torna a correre

      La prima Guerra Mondiale costrinse ad un forzato stop dell'attività agonistica che fu ripresa soltanto nel 1919, a Cremona mentre nel 1920 teatro del Campionato in prova unica fu il Circuito delle valli dl Ticino con ben 84 partenti nelle quattro classi programmate.

    • 1911

      Primo Campionato Motociclistico su strada

      Fu organizzato in prova unica sul percorso Milano-Aprica-Milano di 314,600 chilometri e vide l'affermazione di Carlo Pusterla (Triumph) nella mezzo litro (500 cc) e di Mario Acerboni (Frera) nella terzo di litro (334 cc) che percorse il tragitto: Sesto S. Giovanni, Lecco, Colico, Sondrio, Passo dell'Aprica, Edolo, Lovere, Bergamo, Crescenzago, Milano. Furono 21 i partenti

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