Trofeo Italiano Amatori: il racconto del 1° round

Ottimo avvio al Mugello del Trofeo Italiano Amatori 2015, salutato da un week end di stampo più che primaverile, con sole e temperature gradevoli, soprattutto nelle ore centrali delle due giornate. Centottanta i piloti schierati in due classi (600 e 1000) e cinque categorie principali, compreso il nuovo raggruppamento che, nella 1000, riunisce i concorrenti della Base 1 con quelli della Avanzata 2. Una presenza complessiva che consente alla velocità nazionale di lanciare un segnale molto positivo e conferma che la fiducia di cui gode la formula ideata dall’organizzatore Daniele Alessandrini (rinnovata ma sempre all’insegna del confronto equilibrato, in base alle prestazioni dei piloti) non conosce crisi ed aumenta anzi di stagione in stagione.  Impeccabile il comportamento della monogomma Metzeler Racetec, disponibile anche nella nuova versione RR, performante ed affidabile tanto consentire a numerosi concorrenti di ottenere le migliori prestazioni proprio nelle tornate conclusive. Al termine di gare di buon livello tecnico e con un alto tasso di spettacolarità, caratterizzate oltretutto dall’assenza di incidenti, le vittorie nella prima prova stagionale sono andate a Marco Solcà (Kawasaki, 600 Base 1), Cristian Redaelli (Yamaha, 600 Base 2), Francesco Varanese (Ducati, 600 Avanzata 1), Simone Lotito (Yamaha, 600 Avanzata 2), Bruno Caressa (BMW, 1000 Base 1), Massimo Dotti (Honda, 1000 Base 2), Marco Sbaiz (BMW, 1000 Avanzata 1) e Marco Para (Kawasaki, 1000 Avanzata 2).

600 Base

Ben 42 (il nuovo limite massimo delle piste maggiori nella configurazione-gara) i piloti schierati al via della 600 Base: un successo per la categoria di ingresso che inaugura l’inedita suddivisione tra gruppo 1 e gruppo 2, con il primo che riunisce i concorrenti che hanno dichiarato i tempi sul giro meno veloci. La gara offre un copione di rara intensità e regala uno spettacolo di elevatissimo livello grazie a tre protagonisti assoluti che bastano per renderla incandescente. Inizialmente la lotta per la vittoria sembra ristretta al poleman Marco Solcà (Kawasaki) ed a Cristian Redaelli (Yamaha) che, partito dalla seconda fila, conduce per quattro delle prime cinque tornate. Poi sul duo di testa piomba il falco che non ti aspetti, Gian Filippo Pinzari (Honda), partito (male) con il settimo tempo a causa di qualche problema in prova, precipitato inizialmente al di fuori della top ten, e poi autore di un recupero tanto forsennato quanto prodigioso. L’exploit del quarantottenne romano rimette in discussione la situazione, gli scambi di posizione tra i primi tre (già numerosi quando a battagliare erano solo Solcà e Redaelli) diventano innumerevoli e tutto lascia pensare ad un epilogo in volata; e invece è proprio Pinzari ad accusare un vistoso calo ed a lasciare via libera ai più giovani avversari. Nel penultimo giro il ventitreenne svizzero Solcà, per la prima volta in vita sua al Mugello, ben assistito da SK Racing e Itaba Moto, sfrutta al meglio la situazione e guadagna un secondo sul diciottenne varesino Redaelli, alla prima gara ufficiale, transitando per primo sotto la bandiera a scacchi; nell’ultima tornata Solcà segna anche il giro più veloce in 2’01”1, segno di lucidità anche atletica e di eccellente rendimento della monogomma Metzeler Racetec. A sua volta il giovane lombardo, che, ebbro di felicità, sul podio ringrazierà il papà per i grandi sacrifici affrontati, è secondo e si impone così nella B2 davanti a Pinzari, che ammetterà di essersi accontentato della posizione. Completano il podio della B1 Mattia Calzavara (Yamaha) ed il quattordicenne Kevin Intrieri (Yamaha), il pilota più giovane del Trofeo Italiano Amatori 2015; sul terzo gradino della B2 sale invece Fabio Giolito (Ducati).

600 Avanzata

Griglia ai limiti della capienza (40 i piloti al via) anche per la 600 Avanzata, una delle “classiche” del Trofeo Italiano Amatori che, in occasione dell’apertura della stagione 2015, non ha smentito la propria fama, offrendo spettacolo ed emozioni. In questo caso la gara ha avuto due protagonisti assoluti, il trentenne romano Simone Lotito (Yamaha), partito dalla pole position, e il diciassettenne toscano Luciano Leotta (Honda), scattatogli di fianco. Questa coppia ha lottato per tutti e dieci giri, contendendosi un fazzoletto di asfalto: il distacco che ha diviso i due (con Lotito battistrada per otto tornate) non è mai stato superiore al mezzo secondo ed i sorpassi e controsorpassi sono stati numerosissimi ma sempre all’insegna della massima correttezza. Ottimamente supportato dal Team Vuelle Racing di Roma, l’operaio escavatorista capitolino è stato il primo a dichiarare che la pole position gli era giunta quasi inattesa; il 57” che tanto cercava è poi arrivato in gara, al terzo giro, ma la sua vittoria, oltre che in un ottimo lavoro di squadra, sta tutta nell’ultimo giro-capolavoro, gestito con grande astuzia, iniziato in seconda posizione e concluso al comando con un vantaggio di appena un decimo sul talentuoso Leotta. A sua volta il pilota della SC Racing – Ago Team si è dichiarato soddisfattissimo: la necessità di usare la seconda moto, per la rottura della prima nelle prove libere, non lo ha penalizzato eccessivamente ed il risultato altamente positivo assume grande significato dopo due stagioni di attività intermittente e un po’ tribolata. Del gruppetto di testa ha inizialmente fatto parte un altro diciassettenne, il campione uscente della 600 Base Alessio Terziani (Yamaha) rallentato però sia da problemi all’elettronica sia da un imbarcata alla Savelli che lo ha indotto a risparmiarsi fino ad un finale in crescendo. Il suo terzo posto va comunque considerato molto positivamente. Nel gruppo 1, il migliore è risultato il senese Francesco Varanese (Ducati), 7° assoluto, davanti a Roberto Perlini e a Cristian Tacchinardi, entrambi su Yamaha.

1000 Base 1 – Avanzata 2

Ad aprire l’intensa giornata di competizioni degli Amatori, la classe 1000 Base 1 – Avanzata 2, un mix di piloti dalle prestazioni abbastanza diverse, ma che alla fine si è rivelata una comunque equilibrata e senza abissali differenze. La vittoria assoluta è andata al padovano Marco Para (Kawasaki) che partito dalla pole, con il crono di 1’57.174, ha prima fatto sfogare pericolosi avversari, come il plurititolato marchigiano Fabrizio Fiorucci (Ducati) e il brianzolo Fabio Villa (Kawasaki), terminati rispettivamente terzo e secondo e poi ha preso decisamente le redini della gara dal terzo giro, con una perfetta manovra alla staccata della Scarperia, per non mollarle più fino alla bandiera a scacchi. Oltre ai tre piloti già citati, che hanno animato l’intera corsa, da segnalare anche la bella prova del pesarese Alberto Arghittu (Ducati) che dopo aver perso terreno nelle fasi iniziali, si è poi riportato sui battistrada tanto da insidiare il terzo gradino del podio a Fiorucci che alla fine lo ha preceduto per soli due decimi. Quinto un ottimo Fabio Iannello (BMW): il monzese, che nei primissimi giri è stato in lotta per il podio, ha poi ceduto alla distanza pur migliorando di due posizioni il risultato della qualifica. Gara sfortunata per Yuri Vacondio (Kawasaki) che dopo un inizio gara non dei migliori, ha recuperato ma è poi caduto senza conseguenze a metà corsa, quando era ormai a ridosso dei battistrada. Come detto la categoria comprende anche i piloti della Base 1, qui la vittoria è andata al romano Bruno Caressa (BMW) che ha preceduto di pochi decimi il parmigiano Giacomo Brindani (Aprilia). Terzo gradino del podio, ma con un ritardo di una decina di secondi, per il laziale Luca Zampieri (Kawasaki).

1000 Base 2

E’ stata quella della Base 2 la gara più bella e combattuta della classe 1000 che ha visto alternarsi al comando della corsa diversi piloti. Tre in particolare hanno condotto per più giri la prova, il vincitore Massimo Dotti (Honda), il secondo classificato Matteo Viale (BMW) e il terzo Mauro Salvatore (Suzuki). Al via sono le BMW del milanese Stefano Bassi, detentore della pole con il crono di 2’02.486, e del bellunese Flavio Tres (che partiva dalla seconda fila), a scattare per primE, immediatamente inseguite da tutti i migliori, compreso Salvatore che aveva il dodicesimo tempo.
Bassi conduce per due giri poi cede la testa della corsa al carpigiano Dotti che guida le danze fino il settimo passaggio quando viene rilevato dall’elvetico Viale. Intanto al gruppetto dei battistrada si sono ricongiunti Andrea Radaelli (BMW), Alberto Callegari (Kawasaki) e Maurizio Riva (Ducati) che realizza anche il giro veloce, mentre perdono terreno i protagonisti di inizio gara Tres e Bassi.
A due giri dal termine Dotti torna al comando ed è serrata bagarre con Viale e Salvatore. Si arriva all’epilogo con i tre che escono a ventaglio dall’ultima curva, Dotti sfrutta la migliore impostazione e va a cogliere la prima vittoria della carriera, davanti a Viale e Salvatore, quarto Radaelli e quinto Riva. tutti nello spazio di poco più di un secondo. Leggermente più staccato Callegari precede Tres.  

1000 Avanzata 1

Sedici anni appena compiuti, passare con estrema facilità dalle piccole PreGP alle potenti 1000, ottenere la pole e soprattutto vincere la gara all’esordio nella categoria. Questo è quanto ha fatto il giovane veneziano Marco Sbaiz (BMW) che si è aggiudicato la classe Avanzata 1, sbarazzandosi di avversari di provata e lunga esperienza come il bergamasco Roberto Corno (Ducati) e il cuneese Roberto Mansuino (BMW), che hanno chiuso nell’ordine dietro al vincitore. Allo spegnersi del semaforo Mansuino prende le redini della gara con i scia tutti i migliori, fantastico lo start del pugliese Cesare Ludovico Stefanelli (Kawasaki) che dalla terza fila trova il corridoio giusto e si porta alle spalle del battistrada, tanto da chiudere il primo dei dieci passaggi dietro il fuggitivo Mansuino e davanti a Sbaiz e Corno. Al veneto basteranno due tornate per prendere confidenza con la sua potente BMW e infatti all’inizio del terzo giro sul rettilineo del traguardo, passa a condurre senza mai più mollare fino alla fine. A inseguire il battistrada ci provano in molti e in più occasioni riescono anche a portarsi in prossimità del possibile sorpasso ma Sbaiz risponde sempre per le rime senza mai mettere a rischio la vittoria. L’ultimo a mollare è proprio Corno che al penultimo giro alla staccata della Bucine prova a passare ma è all’esterno e va lungo, lasciando definitivamente via libera al sedicenne per la prima vittoria della carriera. Bella ma sfortunata la gara del fiorentino Dimitri Tempesti (BMW) che, partito con il quarto crono, ha prima perso terreno e poi è stato protagonista di un ottimo recupero fino ad inserirsi nel gruppo dei migliori, ma a metà del settimo giro è scivolato, così ai piedi del podio ha chiuso Stefanelli; quinto a una decina di secondi è terminato il ligure Sergio Orsero (BMW) che in volata ha avuto la meglio sul veneto Francesco Anastasio (Honda).

Prossimo appuntamento con il Trofeo Italiano Amatori il 23 e 24 maggio all’Autodromo di Vallelunga.