Trofeo Italiano Amatori: a Varano il 4° round

Nonostante la sfortunata prova del Mugello – dove è scivolato alla staccata della prima San Donato, bruciando in pochi secondi tutte le ambizioni riposte in quella gara – Mario Saporito, 31 anni, di Labico, sui Castelli Romani, è rimasto al comando della 600 Avanzata.

Ora il portacolori del Team Soc Racing  affronta la trasferta di Varano con l’intenzione di riscattare subito la sfortuna patita in Toscana ma anche con la gioia che gli deriva dalla presenza di un altro pilota che per Mario (e per l’intera squadra laziale, nata dalla passione di un gruppo di amici) è qualcosa di più di un amico.

Parliamo dell’umbro Paride Sereni, conosciuto nel paddock del Trofeo Amatori e con il quale si è creato un rapporto quasi fraterno. Grazie all’appoggio del Soc Racing, il venticinquenne di Cannara – a corto di budget – ha potuto disputare come wild card  la prima prova di Misano ed è tornato al Mugello, sempre nella 600 Pro. Salito entrambe le volte sul 3° gradino del podio, Paride ha così confermato di essere uno dei piloti più veloci e competitivi della formula per non – professionisti.

“Sereni ci sarà anche a Varano” annuncia con sincera soddisfazione Mario Saporito che rivela anche il progetto per il 2013: “al 99% faremo il campionato insieme, con le moto dello stesso colore, tutti sotto lo stesso tetto come una grande famiglia, quello che in realtà già siamo”.

Con grande modestia e sportività il leader della 600 Avanzata aggiunge: “Voglio ringraziare Paride per tutti i consigli che ci da ed Egidio e Roberta (i suoi genitori, n.d.r.) che sono persone squisite, senza le quali né io né il team avremmo potuto ottenere tutte le soddisfazioni finora accumulate”.

Stefano Brancher spera che nelle prossime due gare della classe 600 Avanzata del Trofeo Italiano Amatori possa essere menzionato per un bel risultato finale e non solo per le grandi rimonte che si fermano però solo in prossimità del podio. Era successo a Misano in occasione della prima prova, quando, dopo un bel recupero, aveva chiuso quarto, la stessa situazione si è ripetuta al Mugello dove alla fine è terminato decimo, ma transitando praticamente ultimo al primo giro, a cinque secondi da chi lo precedeva.

Stefano, 27 anni di Trichiana, in provincia di Belluno, è alla sua seconda stagione nel Trofeo Amatori, lo scorso anno ha fatto “l’apprendista” e sembra che abbia imparato bene, visto il quarto posto della prima prova; a Vallelunga le cose sono andate molto meno bene (“è stata una gara da dimenticare” come afferma lui stesso) quindi il Mugello doveva rappresentare l’occasione del riscatto. In Toscana le prove vanno bene, la moto è perfetta, grazie all’ottima messa a punto del team SBS che lo segue in questa stagione. Il feeling  pilota-moto-team si concretizza in un ottimo quinto crono nel primo turno che poi si trasforma nell’ottavo in griglia, a un secondo e mezzo dal velocissimo Rossi, che fa ben sperare. Allo start Brancher è nel gruppo dei migliori, ma alla staccata del rettilineo di partenza un contatto con altri piloti lo porta a un fuoripista, riesce a rimanere in piedi ma nel frattempo tutti transitano e quando rientra è “solitariamente” ultimo.  Non si perde d’animo e inizia una grande rimonta, giro dopo giro recupera fino a terminare nella top ten. “Poteva certamente andare meglio” dice Brancher “ma per come è iniziata la gara mi accontento e spero di avere un po’ più fortuna nelle due conclusive prove, già a partire dal prossimo appuntamento di Varano, una pista che non conosco assolutamente, uno stimolo in più a far bene”.

E’ difficile (se non impossibile) che un pilota che in tre gare è riuscito a riportare un unico risultato accumulando poi due ritiri, entrambi per problemi meccanici, si dichiari soddisfatto. Ma Manuele Zambelli, trentanovenne padovano, protagonista – almeno per simpatia e popolarità – del Trofeo Italiano Amatori, classe 600 Pro, riesce comunque a tracciare un bilancio positivo di questo primo scorcio di stagione, proprio grazie al suo carattere ma anche ad alcuni riscontri oggettivi.

“Al Mugello – racconta Zambelli – sono partito con l’11° tempo, grazie al 2’02” che ho ribadito nei due turni di qualifiche, ho avuto un ottimo avvio e, dopo un po’ di bagarre, mi sono stabilizzato in 7.a posizione; ho anche attaccato Sartori, che mi precedeva ma, ad un giro e mezzo dalla bandiera a scacchi, l’acqua mi è andata in ebollizione e mi sono dovuto ritirare. Ma sono estremamente contento perché ho progredito costantemente e, nonostante il caldo torrido, proprio nelle ultime tornate sono sceso sotto il 2’01”, girando in 2’00”8”.

Anche a Vallelunga Manuele si era dovuto ritirare per un problema meccanico mentre a Misano aveva chiuso a centro gruppo, al 16° posto, dovendo però correre con il dito di una mano fratturato. Ma giudica comunque molto positivamente il lavoro fatto dalla sua squadra, il Team Motosport, che si è presentato nel paddock 2012 degli Amatori con una nuova, bella struttura.

“Il segreto dei miei progressi sta tutto nella nuova forma fisica” rivela Zambelli che effettivamente da Misano è apparso come rigenerato. “In due mesi ho perso oltre 11 chili di peso, mi alleno tutti i giorni e ho nettamente migliorato la mia tenuta anche in condizioni limite come quelle del Mugello. Solo così avrei potuto avvicinare il limite dei 2 minuti, sono felicissimo!”.   

Non è un caso che nella categoria 600 Base vi siano stati tre diversi vincitori su tre gare disputate. Al Mugello, a salire sul gradino più alto del podio è stato un pilota senese di 37 anni, Francesco  Varanese, alla sua quinta stagione agonistica, anche se parlare di agonismo, per uno che disputa tre o quattro gare all’anno in formule estremamente promozionali è forse eccessivo.

Il consulente finanziario, questa la professione di Varanese, è da sempre un grande appassionato di moto, proviene da una famiglia di motociclisti o meglio, come dice lui, di “ducatisti” visto che le moto bolognesi da sempre fanno parte della vita dei Varanese.

L’unica che non ha scelto una Ducati è la sorella che si sposta per le vie della città del Palio in sella a una Harley-Davidson.

Francesco inizia a calcare l’asfalto dei circuiti a soli 13 anni, quando il padre, saggiamente, preferisce far girare il figlio su una pista invece che consentirgli di dare sfogo alla sua passione sulle strade; così la domenica, ogni tanto, va al Mugello e gira con una piccola 125; poi passa a cilindrate maggiori ma senza mai coltivare ambizioni agonistiche.

Prima gli studi, poi la professione, così gli anni passano, ma non la voglia di misurarsi con altri piloti e finalmente arriva l’occasione tanto attesa.

Ad offrirgliela è l’amico concessionario Ducati di Siena Alessandro Ceccarelli che gli propone di correre nel Trofeo Hypermotard, Francesco accetta e ottiene anche qualche buon risultato, in particolare chiude la stagione 2010 al terzo posto, grazie a una costante regolarità. Il buon risultato lo porta a tentare la partecipazione nel Trofeo Honda Hornet 600, ma le cose non vanno secondo previsioni; così quest’anno, sempre con l’aiuto dell’amico Ceccarelli, programma una stagione completa nel Trofeo Italiano Amatori. La prima gara, a Misano, è da dimenticare: cade infatti nei turni del venerdì e gli acciacchi riportati consigliano di non gareggiare. Si arriva a Vallelunga, la voglia di riscatto è forte, forse anche troppa, infatti Varanese ottiene un buon crono in qualifica e allo start della gara è secondo, ma alla staccata dei Cimini ha un contatto con un avversario e va fuori pista, rientra quindicesimo, è artefice di una grande rimonta in soli due giri, ma la foga lo porta a sbagliare nuovamente, rimane miracolosamente in piedi, ma a metà gara è praticamente ultimo, riesce a recuperare numerose posizioni ma la rincorsa si ferma al numero diciassette.

Le disavventure delle prime due prove non abbattono Varanese che aspetta con impazienza la gara del Mugello, una pista che come detto, frequentava sin da bambino e che ama molto. Infatti qui non fallisce nulla, terzo crono al termine delle prove ufficiali, un ottimo avvio al verde, sempre fra i primi e poi un pizzico di fortuna che non guasta e che mette fuori gioco nella prima metà della gara gli avversari più pericolosi, gli regalano la prima vittoria. Oltretutto nella sua categoria la classifica è abbastanza corta e con ancora 500 punti in palio tutto è possibile, compreso sognare il titolo.

Andrea Quadranti è ancora amareggiato per la sfortunata gara del Mugello, per aver visto sfumare una possibile vittoria o, alla peggio, un podio certo. Il contatto a metà corsa con Berniga ha infatti tolto di scena entrambi i contendenti, lasciando via libera al successo di Varanese nella 600 Base. Se avesse confermato il primo (o anche il secondo) posto, il quarantaquattrenne pilota di Lugano avrebbe ottenuto il suo miglior risultato in assoluto; e ora Quadranti non fa misteri di puntare ancora al bersaglio grosso, in occasione del prossimo appuntamento di Varano. Al Mugello Quadranti aveva ottenuto un’ eccezionale pole, grazie a un primo turno velocissimo, e al via della gara era stato subito protagonista, lottando con i migliori fino allo sfortunato contatto con Berniga che lo ha trascinato, scivolando alla Bucine.

Comunque la pole, fatta segnare in uno dei templi della velocità mondiale, lo ha messo in evidenza nell’ambiente degli Amatori in cui, fino quella circostanza, era stato un illustre sconosciuto.

Andrea non è nuovo alle gare motociclistiche, in gioventù aveva praticato motocross, correndo alcune stagioni nel campionato svizzero della 250, dove aveva riportato anche delle soddisfazioni, poi a fine ’92 aveva abbandonato l’attività agonistica per dedicarsi totalmente alla sua professione di consulente immobiliare. Venti anni lontano dalle moto, ma la passione non è scomparsa anzi si può dire che covava sotto la cenere, per riesplodere con forza, in occasione di una serie di test che la MV Agusta organizzò a Misano con la nuova F3. Ad invitarlo all’evento è l’amico Giovanni Castiglioni, nei test si mette in evidenza, da qui la decisione di iscriversi al Trofeo Amatori e di tornare alle competizioni dopo un’eternità, non più nelle ruote artigliate ma nella velocità.

“All’inizio avrei voluto fare solo qualche apparizione, tanto che ho preso la moto a noleggio dalla MV, ma la buona prova di Misano, dove ho concluso nono dopo essere partito diciassettesimo, e il sesto posto di Vallelunga, mi hanno convinto a disputare l’intero campionato. E’ arrivato così l’exploit del Mugello con la pole ed una delusione che si è tradotta però in uno stimolo in più a proseguire e a cercare la vittoria nelle due rimanenti prove.