Il settimo round della Superbike tricolore si è risolto in una sorta di prova ad eliminazione. Appena 22, su 38 partenti, i piloti che hanno portato a termine la gara, elemento che conferma l’estrema selettività dell’Autodromo di Imola resa più severa dalle condizioni meteo, con la colonnina di mercurio che, al momento del via, segnava 37° e con l’asfalto a quota 55°!
In questo quadro il bilancio della squadra ufficiale Michelin assume connotati ancor più positivi anzitutto per Manuel Poggiali (nella foto in home page) che, insieme al team Ducati – Grandi Corse, è riuscito finalmente a dare un calcio alla sfortuna e a conquistare un meritatissimo quarto posto che gli sta anche un po’ stretto.
MANUEL POGGIALI, 4°
L’ex-campione del mondo è stato generoso ed inesauribile ed ha messo sul piatto la sua grande voglia di ben figurare.
Partito dalla seconda fila, settimo al primo giro, poi sesto per due tornate, ha perso due posizioni quando, in piena bagarre, in un gruppo che comprendeva ben dodici piloti in fila indiana, dalla 4.a alla 16.a piazza, ha rischiato di scivolare alla variante bassa dove è arrivato con lo sterzo chiuso.
Ma Poggiali si è ripreso, ha continuato a spingere, ha recuperato posizioni su posizioni, in un esaltante crescendo, e negli ultimi sei giri si è messo a caccia di Mercado, riconquistando visibilmente terreno e chiudendo ad appena sei decimi dall’argentino e quindi dal podio.
Il fuoriclasse sanmarinese ha sfruttato fino in fondo la ritrovata competitività della sua 1199 Panigale ed il grip offerto dagli pneumatici ufficiali tanto da aver girato costantemente nelle ultime tornate sul piede dell’1’51” ovvero lo stesso passo tenuto dai primi.
SIMONE SALTARELLI, 7°
Eccellente risultato anche per Simone Saltarelli (nella foto sotto) che, alla seconda gara con la Kawasaki – Tr Corse gommata Michelin, si è inserito con autorevolezza nelle posizioni di vertice, chiudendo in settima piazza. Eppure il marchigiano ha corso senza controllo di trazione ed anti-wheeling, disattivati prima del via per un problema ad un sensore, ed ha dunque condotto una prova all’insegna della prudenza che lo ha particolarmente impegnato sotto il profilo fisico e nervoso ed ha stressato oltremisura gli pneumatici. Per lui un risultato da incorniciare che conferma la validità del suo ritorno sotto le insegne del Bibendum.
Chris Bergman, 9° – Gianluca Vizziello, 10°
Atmosfera di ampio riscatto anche per lo svedese Chris Bergman (Kawasaki Italia – BWG Racing) che, dopo quattro battute a vuoto, ha ritrovato una rassicurante competitività, terminando al nono posto davanti a Gianluca Vizziello (BMW – Motoxracing) che, a sua volta, ha saputo reagire con la grinta e la caparbietà che gli sono abituali a qualche inconveniente tecnico.
Il pilota lucano, che rimane il migliore degli ufficiali Michelin nella classifica generale, con il settimo posto, si è ripreso a tempo di record da una debilitante forma virale ed ha mantenuto la quinta posizione fino al sesto giro; poi per due volte ha accusato l’improvviso spegnimento della sua moto, è precipitato all’undicesimo posto e infine ne ha recuperato uno.
A sua volta il ventitreenne Bergman ha interrotto un’incredibile serie sfortunata ed ha potuto contare su una moto competitiva che lo ha assecondato durante la sua rimonta dal 19° posto in griglia, causato da un turno decisivo di qualifiche affrontato con troppa foga. Lo svedese, che al Mugello e a Vallelunga aveva lottato per il podio, è stato dunque più forte del caldo torrido, che tanto lo preoccupava, ed ha mantenuto un passo di gara che lo rirpopone come uno dei giovani più interessanti della Superbike tricolore.
XAVIER FORES e ALEX POLITA, rit.
Che il podio, in una delle gare dalle condizioni ambientali più difficili dell’anno, fosse alla portata degli pneumatici Michelin lo hanno dimostrato i primi nove giri nei quali lo spagnolo Xavier Fores (Ducati – Team Pompone) ha lottato nel terzetto di testa, segnando per due volte il giro più veloce, poi ulteriormente migliorato dal vincitore La Marra.
Il ventisettenne iberico, attuale leader della Stock Extreme nel CEV e partito con il terzo tempo, stava meditando l’attacco quando la temperatura del suo propulsore ha cominciato a salire, provocando un progressivo calo di potenza. Fores ha provato ad insistere ma la definitiva rottura del motore, nel corso del decimo giro, quando era ancora terzo, ha provocato la caduta che ha fermato la sua prova, brillantissima fino a quel momento.
Sorte simile è toccata al rientrante Alex Polita, compagno di team di Fores ed entrato rapidamente in sintonia con le coperture Michelin e con il clima estremamente professionale e al tempo stesso familiare del Team Pompone – Ducati. Il marchigiano, fermo da due mesi, è scattato bene dalla seconda fila, occupando la quarta posizione, ma ha cominciato ad accusare subito problemi di surriscaldamento del motore ed ha rallentato progressivamente fino a ritirarsi per evitare conseguenze peggiori.
SEB GIMBERT, rit.
Poca fortuna per il francese Seb Gimbert (BMW – Team Thevent), al rientro dopo due mesi di assenza per i postumi della frattura al braccio sinistro rimediata a Vallelunga: il forte transalpino, partito col nono tempo, si è trovato alla fine del secondo giro con il cambio bloccato, ha forzato l’ingresso alla variante bassa ma gli si è chiuso l’anteriore e non ha potuto evitare una caduta a bassissima velocità che, fortunatamente del tutto innocua, lo ha però costretto al ritiro.
DIEGO TOCCA, rit.
Abbandono anticipato, infine, per il romano Diego Tocca in sella alla Kawasaki del team satellite BWG; partito dalla ventinovesima posizione in griglia e capace di rimontare subito fino alla sedicesima, il capitolino ha avvertito problemi alla trasmissione, ha provato a portare a termine la gara ma quando è diventato impossibile guidare, è stato costretto al ritiro, al decimo dei quindici giri.