Penta Race e le “cose da mondiale”

DAL TEAM:  Siamo nell’antro di Adriano il “capo” che ci accoglie con gentilezza e aria sorniona a differenza di quando si trova sui campi gara nei box dove è un po’ meno ciarliero e disponibile anzi a volte anche un pò spigoloso e brontolone.

In una pausa tra le gare del Campionato Italiano Velocità siamo tornati qui nella bassa pianura bolognese alla luce delle recenti velocità massime sfoderate dalle SBK ufficiali nella gara del mondiale a Monza tanto da farle definire dal cronista, come missili, abbiamo volute confrontare queste velocità registrate con quelle rilevate sulla nostra moto durante la gara del CIV la domenica precedente sullo stesso circuito di Monza e…il risultato è davvero sorprendente in quanto se escludiamo l’aprilia ufficiale tutte le altre moto hanno raggiunto velocità pari se non inferiori ai 317 km/h della nostra Suzuki K8 e allora abbiamo deciso di fare visita alla factory dove vengono revisionate moto e motori del Penta Race e chiedere al “capo” il segreto di queste performance da mondiale.

“La fluidodinamica di un propulsore moderno a 4 cilindri-ha esordito Adriano Lenzi-ai regimi di rotazione prossimi ai 14000 giri è piuttosto complessa come interazione sui condotti di aspirazione e scarico e difficilmente migliorabili rispetto al prodotto di serie senza potere provare a lungo su specifici banchi prova e sofisticati software, perciò a livello di testata ho provveduto solo a marginali correzione dei profili ed ad una perfetta e maniacale accordatura di tutti i passaggi”

Quando obiettiamo al “capo” che tutto ciò non è sufficiente  a giustificare l’aumento di potenza rispetto all’unita motrice di serie Lenzi continua ”oltre ad adottare tutti i componenti della distribuzione Yoshimura kit modificandoli in alcuni dettagli ho provveduto a rivedere tutto il circuito di lubrificazione e a curare la scorrevolezza di tutte le parti in movimento con particolare cura ai livelli dell’olio per evitarne l’emulsione agli alti regimi di rotazione adottando radiatori e raccordi specifici prodotti dalla Febur”

Lo incalziamo con l’osservazione che la sua Suzuki sfoderava anche buone doti di accelerazione denunciate da continue impennate in uscita di curva e qui il capo si sbottona, solo un po’…

”Per aumentare l’accelerazione tecnicamente è necessario aumentare la coppia cercando di incrementare il regime di rotazione, perciò ho accordato il rapporto di compressione con le camme Yoshimura e la centralina di controllo accensione Yoshimura kit e a livello di messa a punto finale sia a banco che in pista con l’ausilio del fido Bacci (Alessandro) abbiamo trovato la corretta titolazione della miscela per evitare i fenomeni deleteri di detonazione in pieno” debbo dire aggiunge “che per raggiungere i rapporti di compressione che desideravo mi sono valso della collaborazione della Pistal Racing di Giorgio Casolari per definire le caratteristiche dei nostri pistoni che nell’ultima versione sono dotati di riporto di lubrificante solido sul mantello del pistone che garantisce anche una durata soddisfacente”.

In ultima analisi annotiamo anche noi da inesperti che i tubi di scarico e relativi tromboncini sono realizzati artigianalmente con un disegno esclusivo al che il “capo” commenta “ li stiamo usando ormai da tre anni con lo stesso layout che si è rivelato particolarmente accordato con le capacità respiratorie del motore che ne permette di esprimere la piena potenzialità pur rispettando i limiti fonometrici in verifica” e sorridendo aggiunge un piccolo segreto” li ho fatti realizzare su mio disegno stile anni 60 alla HPE e il fondello è un fondello da Ducati…e il sibilo che ne abbiamo ricavato è musica per le nostre orecchie”

Altro non è possibile ottenere e mentre sorseggiamo una tazzina di caffè dalla macchinetta posta in un angolo della factory Lenzi ci confida che un altro piccolo segreto è la cura certosina nel montaggio di ogni singolo componente e nel rispetto assoluto delle tolleranze di montaggio che lui e Marietto dedicano al montaggio di ogni singolo propulsore soppesandone ogni dettaglio.

Insomma anche qui in questa factory dalla dimensioni umane, del Penta Race, nelle campagne del bolognese tra un caffè e un buon bicchiere di vino si è capito che  il segreto sta nelle mani e nella ingegnosità degli uomini che animano questo team nessuno escluso.