Pasina, K-Cup: “A Vallelunga è dura ma ci provo”

“La Metzeler K-Cup è un monomarca vantaggioso a livello economico ed organizzativo. E’ una bella competizione e sono felice di parteciparvi anche perché si lavora con un gruppo disponibilissimo”. Questo è il parere di Davide Pasina (tra i protagonisti della categoria Stock 600 della K-Cup) nel presentare la sua nuova avventura al termine della sua prima stagione nel monomarca.

Pasina proviene dal R6 Cup, il monomarca Yamaha quest’anno abbinato al CIV, nel quale ha corso per quattro stagioni e, non appena arrivato nella K-Cup, ha subito apprezzato le doti organizzative della formula. “E’ un campionato che si avvale del supporto di azienda seria come la Pirelli e di una vetrina importante come quella della Coppa Italia, tra le più divertenti ed interessanti del panorama nazionale e credo che questa sarà la mia strada anche per il 2011. Stiamo trattando per trovare un rinnovo dell’accordo per la stagione prossima”.

Per Davide, la prima annata in K-Cup 600 Stock non è stata avara di soddisfazioni, soprattutto nelle prime gare. “A Misano e Franciacorta le cose sono andate davvero in modo eccellente per noi, che eravamo esordienti nella categoria. Poi, però, alla quarta tappa di Vallelunga abbiamo avuto un brutto stop e in seguito siamo riusciti a riprenderci al Mugello”.

Proprio il circuito romano, dove si disputerà la sesta ed ultima gara, non è una della piste preferite per Davide che ammette di non digerire molto il tecnico tracciato “Piero Taruffi”. “Sicuramente questa di Vallelunga non è tra le mie piste favorite. Mi trovo bene nella prima parte del tracciato sino alla Campagnano, un tratto veloce dove riesco a dare del mio meglio ma i problemi arrivano nella parte centrale dove ci sono troppe curve lente… ho difficoltà ad andar piano”, scherza Davide.

Tornando alla Metzeler K-Cup ed alla sua precedente esperienza in R6 Yamaha, Pasina ammette di non aver trovato troppe differenze. “A livello tecnico è cambiato poco poiché utilizzo lo stesso pacchetto dell’anno scorso e tra i pro c’è la possibilità di gestire la parte tecnica autonomamente, senza troppe imposizioni regolamentari e senza essere troppo vincolati alle necessità di marca”.