Oppedisano, pugile per hobby e calciatore mancato

Domenica, forte della sua leadership nella classifica della 125 Sport, partirà con i favori del pronostico per la vittoria della Coppa Italia 2010. Luca Oppedisano, però, sa che non sarà facile portare a casa il titolo perché ha solamente cinque punti di vantaggio nei confronti del suo più immediato inseguitore, Manuel Tatasciore. “Come sempre, partirò per vincere – dice Luca – so bene che la concorrenza è agguerrita ma non ho molta voglia di fare calcoli. E’ chiaro che nel momento in cui mi dovessi ritrovare in posizione di forte vantaggio potrei farmi due conti… sarebbe preferibile chiudere al secondo posto la gara e conquistare il titolo piuttosto che cadere per la troppa voglia di centrare la vittoria di tappa”.

Come le precedenti cinque, secondo il leader della classifica, quella di domenica sarà un’altra gara incerta fino all’ultima curva. “Ce la giocheremo in tanti, almeno quattro o cinque piloti. Sarà dura come tutte le gare della Coppa Italia e dovrò stare molto attento a non commettere errori. L’importante sarà trovare la giusta messa a punto per poi affrontare la gara nel migliore dei modi”.

Il sogno, come quello di tanti suoi coetanei, è di diventare pilota professionista ma Luca rimane con i piedi ben piantati in terra. Di giorno lavora per una ditta di riparazioni caldaie mentre la sera tira di boxe per tenersi in forma in vista delle gare. “Faccio pugilato ma solo come preparazione, non certo gli incontri. E’ l’unico sport che pratico perché durante l’anno non faccio test e non mi alleno con la moto da fuoristrada”.

Luca, però, non ha iniziato a correre con le minimoto come tanti suoi colleghi. Anzi, fino a due anni fa era considerato una promessa del calcio, che poi ha abbandonato per seguire l’altra sua passione, quella delle due ruote. “Ho iniziato a sette anni e ancora oggi tutti mi dicono che avrei potuto sfondare con il calcio ma ho sempre avuto troppi problemi con gli allenatori e i dirigenti delle tante squadre per cui ho giocato, quindi a diciassette anni ho deciso di smettere. La mia squadra del cuore? Da vero genovese sono genoano e spero proprio che quest’anno Luca Toni diventi l’arma in più del nostro campionato. Di solito, gallina “vecchia” fa buon brodo”.