Michelin Power Cup 2012, i profili dei vincitori

CLASSE 600 – GIOVANNI ALTOMONTE

Giovanni Altomonte, trentanovenne brianzolo di Monza, è sicuramente uno dei piloti più esperti della classe 600 della Michelin Power Cup. Dopo aver sfiorato il successo lo scorso anno (secondo per soli 5 punti dietro Andrea Zappa), in questa stagione è finalmente riuscito a portare a casa il titolo grazie a due vittorie, un secondo, un terzo e un quarto posto, precedendo Antonio Nespoli di dieci lunghezze e Mirko Galasso di trenta.

E’ questo il primo successo importante nelle quattro tempi per Altomonte che ha una carriera abbastanza lunga, anche se interrotta per due volte a causa di brutti incidenti; ma la passione per le gare e le moto ha fatto si che, dopo stop anche lunghi, tornasse sempre a correre.

L’esordio risale al 1993 nelle 125 Sport Production in sella alla Cagiva; Giovanni non andava nemmeno male, ma un brutto incidente lo tenne a lungo lontano dalle gare; poi nel 2000 la decisione di tornare sempre in sella a una due tempi ma da 250 cc, questa volta con l’Aprilia. Altomonte lotta addirittura per il titolo europeo ma di nuovo un grave incidente, al Mugello, gli tarpa le ali. Deve attendere così altri sei anni per imporsi nell’Alpe Adria, dopo essere tornato alla 125.

Giovanni ama fortemente le due tempi, ma l’età e i cambiamenti sopraggiunti nei regolamenti delle piccole cilindrate lo convincono a passare alle moto a valvole. Nel 2009 partecipa al monomarca Honda CBR 600 con una moto fornitagli dalla concessionaria Tresoldi che da quel momento lo mette sotto la sua ala protettrice. Infatti anche negli anni successivi, pur disputando campionati diversi, non abbandona mai la casa di Tokio fino alla conquista quest’anno del primo titolo con una quattro tempi. La stagione è stata veramente ricca di soddisfazioni per Altomonte; infatti, oltre ad aver vinto la Michelin Power Cup, grazie a Tresoldi e al grande amico e pilota Diego Giugovaz, ha avuto anche la grande occasione di partecipare come wild card a due prove del mondiale 600 Super Sport, tra cui quella casalinga di Monza.

“Una grande emozione e una bellissima soddisfazione, per un vecchietto come me che aveva sognato sin da ragazzo questa occasione. Voglio dedicare il titolo e l’intera stagione 2012 a mio padre Giuseppe e a mia madre Maria che, nonostante le difficoltà,  hanno sempre assecondato questa mia passione e alla nostra azienda di trasporti che mi permette di sostenere questa attività. Un grazie enorme a Tresoldi, a Diego Giugovaz e alla Sin Lubit lubrificanti che da anni mi sostiene”. Chiuso con successo il 2012, Giovanni ha già programmato la prossima stagione che sicuramente lo vedrà in pista a difendere il titolo della classe 600 della Michelin Power Cup.

 

CLASSE 1000 – CRISTIAN SERRI

 Cristian Serri, Andrea Tartari, Fabio Villa: in tre hanno occupato le prime 4 posizioni della Michelin Power Cup 2012, classe 1000. Solo un immenso Roberto Catani, vincitore dell’ultimo round al Mugello, è riuscito ad inserirsi sul terzo gradino del podio, complice il forfait al quale è stato costretto, sempre in Toscana, Fabio Villa. Tra quei tre, in un campionato che si è rivelato di altissimo livello tecnico e spettacolare, confermando gli straordinari progressi della copertura che porta il nome del trofeo, si potrebbe quindi immaginare un clima teso, adeguato ad una rivalità così spiccata. E invece che hanno fatto questi tre ragazzi? Per tutto l’anno, con le loro BMW S1000RR, hanno condiviso il box, in un’atmosfera di divertita sportività; si sono aiutati, consigliati, addirittura incitati e poi anche abbracciati alla fine di ogni gara.

Una bella immagine che è la fotografia di un ambiente motivato ma cavalleresco, con gare “vere”, in cui nessuno si regala nulla, costellate di colpi di scena, di confronti senza sconti e con tempi sul giro da favola.

“E d’altra parte – spiega il vincitore Cristian Serri, torinese, 36 anni a novembre – come avrei fatto ad affrontare cinque prove al top, io che non ho un team, non ho un meccanico, faccio tutto da solo, accompagnato e sostenuto in autodromo solo da mia moglie Manuela e da mia figlia Sofia, che ha compiuto 4 anni ad agosto?”.

E’ così Serri, un giovane sorridente, educatissimo, corretto in pista e fuori, cresciuto in una famiglia in cui si parla solo di motori, impegnato come meccanico nell’officina che i suoi hanno fondato 40 anni fa, e animato da una passione inesauribile per la moto.

Cristian si è imposto nella Michelin Power Cup cogliendo 3 successi (a Misano, Mugello-1 e Varano) ed una pole position, sempre al Misano World Circuit, e facendo segnare per quattro volte il giro più veloce in gara.

Una vittoria dunque ampiamente meritata, andato al pilota che in tanti consideravano favorito della vigilia. Ma nell’analizzare il campionato Serri non dimentica che proprio al Mugello, con Catani scatenato, ha scelto una strategia da “ragioniere”. “Non potevo rischiare di rovinare un stagione con una caduta o un contatto” racconta il velocissimo torinese. “Quindi ho deciso di aspettare, durante la gara rifacevo mentalmente i conti e ho evitato qualsiasi pericolo: non è stata la gara della vita, nel finale ho addirittura mollato quando ho saputo che il mio amico Tartari era attardato”.

Maturo e anche obiettivo: “Il momento più difficile l’ho vissuto a Varano, una pista che proprio non mi va giù e che è inadatta per le nostre 1000. Tre cadute in due giorni di prove, non mi era mai successo. Poi, in gara, Guglielmini è scivolato e mi ha regalato la vittoria ma alla fine ero ancora arrabbiato!”.

Entusiasta dell’ambiente, delle Michelin Power Cup e del clima di collaborazione e stima che si è creato con lo staff della casa francese, Serri è dotato di un manico veramente fuori dal comune ma rimane con i piedi ben saldi a terra. “A 36 anni non posso certo pensare ad un avvenire come pilota! In pista mi diverto, le gare sono la mia più grande passione e proverò a rimanere il più a lungo possibile nell’ambiente racing. Ma penso anche al futuro, senza lasciare il mio lavoro di meccanico, mi piacerebbe mettere la mia esperienza al servizio di una casa o di una rivista specializzata, come tester, per trasferire le sensazioni della pista”. Signori, fatevi avanti, il candidato è veramente di lusso!