Luca Scassa: “Che ricordi, al Mugello…”

Alla tappa tricolore del Mugello, Luca Scassa ci sarà… da spettatore. Il talento della Ducati, tra i protagonisti della stagione iridata del mondiale Superbike, tornerà nella pista che considera “sua” (è toscano di Arezzo) sabato e domenica, per salutare gli amici e i “vecchi” compagni di viaggio del CIV. “Sono da sempre molto legato al tricolore – dice Luca, che corre con la Ducati del Supersonic Racing Team – rappresenta molto per me e conto di tornarci a correre al più presto partecipando come wild-card”.

Nel campionato italiano si è tolto alcune delle soddisfazioni più belle della sua carriera, vincendo due titoli in sella alla Superstock 1000 e alla Superbike. E proprio alla classe regina è legato uno dei ricordi più belli di Scassa al Mugello. “Fantastica la vittoria del tricolore Superbike nel 2008, all’ultima gara, in sella alla MV Agusta ma se devo essere sincero il momento clou, sempre quel week-end, sono state le qualifiche: feci 1’52”800 in sella alla F4… nessun altro, Bayliss a parte, c’era mai riuscito prima. Fu un episodio pazzesco…”.

Sempre quell’anno, Luca si segnalò anche per un episodio meno felice, che però non gli tolse la possibilità di vincere il titolo: a Misano buttò una vittoria sicura a causa di un’impennata. “Passai al penultimo ultimo giro con oltre due secondi di vantaggio su Brignola ma quando mi ripresentai sul traguardo iniziai troppo presto l’impennata, sicuro della vittoria. Norino mi superò all’ultimo metro, andando a vincere. Quello fu l’episodio più brutto della mia esperienza al CIV ma fu anche molto… costruttivo. Da quel giorno mi guardo molto bene dal fare questo tipo di show sul traguardo”.

Su un altro circuito ha invece vissuto la gara più bella in assoluto del CIV. Era il 2006 e Luca correva sempre in sella alla MV ma questa volta in versione Stock 1000. A Imola si decise la vittoria del tricolore, che andò proprio allo stesso Scassa, campione davanti a Corti e Prattichizzo. “Rispetto al titolo vinto in Superbike con il Team Gimotorsports, questo lo sentii molto di più perché fu il primo ma soprattutto perché nel team eravamo quattro gatti: io, mio padre e Edo Vigna. Sul traguardo li vidi al muretto, pronti a festeggiare, e fu un momento fantastico”.