Lazzarini: “CIV, siamo sulla strada giusta”

 

Quattro titoli italiani vinti tra il 1972 e il 1977 in sella alla 50 e alla 125. Queste le credenziali che, in occasione dell’ultima tappa del CIV di Misano, hanno convinto la giuria della Hall of Fame del CIV a puntare sul nome del 66enne marchigiano Eugenio Lazzarini per l’ingresso nell’Olimpo del motociclismo italiano.

Sul palco del Pirelli CIVillage, Lazzarini (nella foto a destra con il Presidente FMI, Paolo Sesti) ha ritirato l’attestato e il quadro celebrativo, autografando il pannello a lui dedicato e la carena del Team Italia. “E’ stato bello ricevere il premio in quella occasione su quel circuito – ha detto il tre volte campione del mondo – io sono di Pesaro e tornare a Misano, in un tracciato che sento mio, è stata una sensazione particolare. Ho ritrovato tanti amici ma anche molte facce sconosciute, segno che il tempo è passato ma che il motociclismo italiano è vivo ed è in una fase di grande attività”.

L’ex-campione pesarese è rimasto piacevolmente impressionato dall’atmosfera del paddock e dal livello di un campionato che in passato l’ha visto spesso grande protagonista. “Vedere che l’Italia sta reagendo in un periodo difficile per il vivaio è la cosa più bella. E’ fondamentale far crescere giovani che in futuro saranno impegnati ad alto livello internazionale e mi sembra proprio che il CIV stia puntando deciso verso questa direzione. Quando correvo io, gli italiani vincevano solo nelle categorie più piccole mentre nelle 250 e 500 gli stranieri la facevano da padrone. Era un po’ frustrante perché il motociclismo siamo noi italiani e spero che da domani si riesca a tornare protagonisti in tutte le classi”.

Presentatosi a Misano in splendida forma fisica, Lazzarini ha confessato di andare ancora in moto e di farlo con grande piacere. “Ho tante moto nel garage, alcune mie e altre davvero prestigiose come le Benelli 4 cilindri ufficiali, con cui mi capita spesso di farmi vedere alle rievocazioni storiche in giro per l’Italia. Andare in moto è una passione che non mi abbandonerà mai”.