Fanelli pre-Nurburgring: “Ecco i miei numeri”

 

Corre con il numero 27, ispirato dal suo pilota preferito Casey Stoner ma sostiene che il 17 gli porti fortuna nelle gare. Alla vigilia dell’ottava tappa dell’europeo Stock 600 in programma al Nurburgring, intervistiamo Davide Fanelli, alfiere del Team All Service System by QDP impegnato anche nel CIV, chiedendogli di fare un bilancio della stagione da esordiente che sta volgendo al termine e di raccontarsi attraverso i numeri che lo rappresentano. Ne esce un profilo curioso che mette in risalto la sua spontanea simpatia ma anche la determinazione che lo caratterizza in pista quando, allo spegnersi del semaforo, si distingue con gare ricche di generosità e agonismo.

7 L’età a cui hai disputato la tua prima gara nella categoria Minicross. Davide, com’è iniziata la tua avventura?

“L’interesse per le moto è nato a due anni, complice papà che mi ha regalato la mia prima minimoto con le rotelle … scherzi a parte è stato veramente mio padre a trasmettermi la passione per questo mondo dato che da giovane era iscritto al Campionato Italiano Motocross e grazie a lui già a sette anni ho potuto partecipare alla mia prima gara di Minicross regionale e successivamente passare al Campionato di Minicross Italiano”.

27 Il tuo numero di gara che sappiamo essere ispirato dal tuo pilota preferito Casey Stoner, raccontaci …

 “Sebbene sia marchigiano e il mio accento riconduca sempre alle stesse origini di Valentino Rossi, sono da lungo tempo fan di Casey Stoner, il giovane australiano che ha compiuto la grande impresa di portare il primo mondiale Moto GP a Borgo Panigale ma che dalla prossima stagione sarà in sella alla Honda proprio come il sottoscritto! Ho sempre ammirato il suo stile di guida, per questo motivo ho scelto il 27 come numero di gara anche se è sempre stato il 17 a portarmi fortuna, infatti ho conquistato quasi tutti i miei podi di domenica 17. Non sono superstizioso ma ci sono un paio di cose che puntualmente curo con distaccata scaramanzia, ovvero il 17 e il terrore per le tute nuove …! ”.

40% Gradazione alcolica dei suoi cocktail preferiti – Davide Fanelli “professione” BARMAN

“Oltre a essere la mia seconda professione per me è una passione vera e propria, mi diverto davvero molto a inventare cocktail, dato che … come recita il detto: “bere miscelato è bere moderato”,ossia aggiungendo ingredienti analcolici si attenua la bibita alcolica. Ho superato a pieni voti il corso di barman di primo e di secondo livello e il mio cocktail preferito è il Mojito (un buon rum può raggiungere una gradazione dal 37% al 43%) ma mi piace anche tanto lo Spritz che bevo più spesso perché ha una gradazione alcolica inferiore. Tutto ciò rigorosamente lontano dalle piste e soprattutto mai prima di salire in sella anche per un breve tragitto in strada. Questo è un messaggio che non è mai sufficiente ripetere”.

184 la tua altezza. Ritieni che questa caratteristica contraddistingua il tuo stile di guida o che comunque lo possa condizionare?

 “Onestamente ci sono state diverse volte in cui avrei veramente preferito nascere più basso, soprattutto mi è capitato di pensarci quando venivo sorpassato in rettilineo. Ho imparato comunque a modificare il mio stile di guida e la squadra mi assiste nell’agevolare la posizione in sella adattando le regolazioni alle mie esigenze, tanto che ho imparato a convivere con i miei 184 cm proprio come fanno diversi piloti che ben conosciamo”.

2010 Prima stagione nel Campionato Europeo, facci un bilancio a tre gare dal termine e parlaci dei tuoi obiettivi per le ultime gare e per il 2011

“Il bilancio è sicuramente positivo, siamo partiti bene sin dall’intenso programma di test precampionato dove ho instaurato subito un buon feeling con il Team e dalla prima gara è andato tutto in progressione, fino ad arrivare a sfiorare il podio per 3 volte di seguito e alla mia prima vittoria a Misano nel Campionato Italiano.

Ho lavorato veramente bene con la squadra che mi ha aiutato nei momenti di difficoltà, tanto che vorrei ripagarla con dei buoni risultati nelle ultime tre gare che restano. Ora dopo un mese di pausa, i miei obbiettivi sono piuttosto ambiziosi ma fattibili: vorrei chiudere il 2010 terzo in classifica (sia nell’Europeo che nel CIV) e fare il mio primo podio nell’Europeo. Abbiamo i mezzi per far bene, ora punto solo a fare un buon risultato per la squadra, poi potremo definire insieme gli obiettivi per l’anno prossimo, anche se il mio sogno sarebbe quello di passare in Superstock 1000”.