La prima prova del Campionato Italiano Velocità in Salita 2015 si è disputata il 21 giugno scorso a Carpasio (provincia di Imperia), valevole anche per la tappa dell’europeo e del campionato svizzero. Si tratta di una delle gare meglio organizzate: circuito fantastico, paese accogliente, bella gente con complessivamente circa 150 partecipanti. Si arriva nel paese già dal giovedi prima della gara: molti si presentano di venerdi, altri il venerdi sera partono dopo aver chiuso la bottega o finito il lavoro presentandosi a Carpasio il sabato mattina ad orari da “rave party” di quando si aveva 20 anni che si faceva “il dritto” e faceva figo… cambia se però appena arrivi, devi fare le verifiche burocratiche e tecniche alla mattina perchè nel primo pomeriggio si inizia con le prove libere, pur sempre facoltative, ma più si prova e più rimangono impresse le curve e i vari tornanti da affrontare prima di tagliare il traguardo.
Una storia da raccontare e che fa parte integrante dello spirito della Salita riguarda Niccolò Bentivoglio, Campione Italiano 2013, al via della classe Supermoto con il numero 705. Di solito alle verifiche Niccolò si presenta accompagnato dal suo compagno di squadra Matteo Bleggi (a sua volta iscritto nelle classi Supermoto e Naked), ma nella prima giornata a Carpasio non è presente. Chiedendo notizie, Bentivoglio risponde che per il 2015 Matteo non corre: data la crisi è meglio stare piu tranquilli, sebbene sarà presente in questo atto inaugurale del CIVS 2015 come meccanico assistente.
Durante le prove del sabato sfortunatamente Niccolò rompe il motore della sua moto sbiellando. In linea di massima la sua “Carpasio – Prati Piani” termina in questo frangente, ma mentre si scervella per trovare una soluzione fermo in zona di sicurezza sul percorso, un ragazzo del personale di servizio gli dice che se riuscisse a prendre l’altro motore avrebbe tempo di montarlo per affrontare la gara di domenica. Non un problema, se non fosse che questo propulsore si trova a Trento: circa 500 km di distanza separano pertanto “la soluzione”.
Il tempo tecnico di rientrare alla partenza ne parla con Matteo. Controllano il motore, ma nulla da fare: è proprio distrutto. Senza dire altro Matteo prende su la moto che usavano per girare nel paddock e via, direzione Trento, non c’è piu tempo da perdere! Il motore c’è, ma è da rimontare, controllare, caricare sull’auto e via di nuovo altri 500 chilometri. Alla domenica mattina alle 5:30 Matteo, accompagnato dal Padre, è a Carpasio pronto con il motore sostitutivo senza aver dormito. Si mette subito all’opera sulla moto considerando che la partenza è alle 9:00 circa e il lavoro non è poco. L’aspetto incredibile è che riescono a fare il tutto in tempi-record e Niccolò può disputare la sua gara. Partono così le prove ufficiali: in prova uno tutto a posto, ma nella prova cronometrata scivola, senza conseguenze, con il comprensibile risultato di non conseguire il tempo per determinare la griglia di partenza. Riesce ad ogni modo a partire finendo le due manche di gara ottenendo la seconda posizione dietro ad un Pedriali in formissima.
Storie così sono all’ordine del giorno per la “famiglia” della “Salita”: ripensandoci, tuttavia, non è una cosa così scontata, tenendo presenti i costi dei viaggi da affrontare, il rischio di addormentarsi durante i viaggi. Quasi una pazzia! L’amicizia, unita alla passione pura, può risolvere questo genere di situazioni testimoniando lo spirito della specialità. Far vivere all’amico l’emozione di salire quei pochi chilometri di gara per dargli la possibilità di correre per mettersi in gioco non è cosa da poco: per questa ragione il personaggio del mese è Matteo Bleggi, ragazzo un pò timido e silenzioso, pronto a “giocare” tutte le carte per il suo compagno di squadra.
Nelle foto (AbmLab Servizi Fotografici) Niccolò in gara a Carpasio ed un’immagine di repertorio che ritrae i due amici insieme (Matteo è seduto).
Massimo Mambelli
