CIV d’autore: Gianluigi Ragno – Misterhelmet.com

Testo di Gianluigi Ragno – Misterhelmet.com

 

Questo è stato il mio secondo CIV, il primo l’ho visto in televisione.

E quindi non solo non posso parlare dei vecchi campionati degli anni 70, perché non c’ero, ma nemmeno delle esperienze dal vivo del 2009. Inventerei…

E mi dispiace di non essere abbastanza informato per ricordare i circuiti con le balle di paglia e tutte quelle cose che, mi dicono, erano sicuramente più romantiche e profumate di gloria e motociclismo vero. Se aggiungiamo che vi avranno già detto cinquanta volte chi ha vinto e che lascio ad altri più bravi di me le statistiche, i risultati, i tempi, e che sono interessato più che altro agli umori, ai sapori e alla critica, allora è evidente che sono fuori contesto, diversamente utile.

Non sono informato, non sono romantico, vivo il presente assorbendo tutto…e fotografo con gli occhi, a modo mio.  Non è colpa mia se sono arrivato adesso.

Eccerto i piloti di oggi si chiamano Alex, Kevin, e non possono certo competere romanticamente con nomi come Omobono Tenni (che magari nemmeno lo ha mai corso, il CIV) o Tarquinio Provini…già dal nome non ce la possono fare. Ma non è colpa loro.

Non è colpa loro se i problemi sono quelli di centralina o non si trova il setting…mentre una volta si rompevano pulegge di quinta mano saldate la sera prima alla speraindio, o si grippava senza apparente ragione…molto più romantico…lo so.

Non è colpa di nessuno nemmeno se non si cucinano più le salamelle infilate nei ferracci, e se lo stesso che guidava il camion ormai non fa più il meccanico e poi corre due categorie. Adesso ognuno fa il suo e ci sono le hospitality… non è colpa di nessuno se si cresce e c’è il progresso.

La “classe regina” così chiamata, ancora c’è, la quarto di litro è sparita…meno male che da anni non c’è la 350, farei fatica con le equivalenze… vi confesso una cosa: non mi interessa su cosa si corre. Di sicuro i piloti del CIV, ricchi di sponsor o a budget zero, questi problemi non se li pongono.

Ho visto sgomitare alla prima curva e all’ultima, categoria per categoria. Ho visto tutte le facce di tutti i podi di tutte le gare, in conferenza stampa, impazzire di gioia per un piazzamento o contrarsi nervose per una sillaba di troppo… o volar via nel vuoto premi di consolazione non graditi… perché da piloti si vuole sempre vincere e il resto non conta.  Ho visto dichiarazioni post gara preparate cento volte, finire in frasi rese assurde dall’emozione… Penso che queste cose non cambieranno mai.

Le facce del 2010 le ricordo tutte. Ecco forse rispetto ai vecchi tempi, quelle di oggi sono di piloti più giovani, quasi bambini, ma non per questo meno uomini.

Io che vado anche al mondiale, tolti gli adesivi più belli, le tute un po’ più nuove e qualche diavoleria di più, ho capito che questo CIV, per la parte che davvero conta nel motociclismo, quella del cuore e del polso, è uguale. Mi sembra un mondiale anche questo, ma che però parla la lingua di casa mia, e io forse la capisco e non mi sembra vero… e non vedo l’ora che ricominci.

E vi prometto che se un giorno sarò vecchio, con l’esperienza di 40 CIV, mai vi annoierò con quelli di una volta.  Perché sono sicuro, il Campionato Italiano più bello, è quello che si deve ancora correre.