CIV d’autore: Filippo Delmonte

Testo di Filippo Delmonte – inviato tv dai box

Sono i gesti, le parole e i risultati che poi fanno le storie da corsa, quelle che rimangono impresse nella mente dopo un anno di gare. Ora che il paddock è vuoto e ci si prepara al nuovo anno e a una stagione inedita, si può ripensare a quello che è stato ed è successo nei sei weekend di gara.

In 125 ci sono i più giovani. Alcuni di loro saranno i piloti di domani e intanto prendono confidenza con il CIV. E di veloci ce n’erano al via del CIV 125. Miroslav Popov, faccia pulita, apparecchio sui denti, ha strabiliato nella doppia gara del Mugello e da lì si è involato in classifica. Poi è volato e ha mandato tutto all’aria. Il giorno prima dell’ultima bandiera a scacchi, il quindicenne del team Ellegi si è messo a lavare le carene della sua Aprilia. L’ha pulita, asciugata e lucidata. “Sono tranquillo per domani, che piova o ci sia il sole sono tranquillo.” Così mi aveva detto mentre si dilettava nel lavaggio. Poi il giorno dopo, una scivolata banale gli ha impedito di conquistare quel titolo che sembrava suo e che invece è passato a Mauriello grazie al doppio errore di Miroslav a Misano e Mugello. E sulla pioggia può recriminare Tonucci che ha perso punti e la possibilità di fare suo il titolo. Si allenerà quest’inverno in vista del mondiale. Intanto Locatelli è tranquillo e nell’ultima intervista dai box ha detto “abbiamo dimostrato di avere i piloti più forti. Peccato avere perso punti preziosi sotto la pioggia.” Ma non potrà piovere per sempre, diceva nel Corvo Brandon Lee e speriamo in un 2011 asciutto.

Sulla griglia di partenza, il più giovane del gruppo, Niccolò Antonelli, era tranquillo prima del via, così come lo è sempre stato per tutta la stagione. Suo padre, Igor Antonelli ex campione italiano degli anni 90, ha fatto quello che dovrebbe essere la norma, ma che invece non è. Al giovane figlio ha dato il cinque e detto “vai e divertiti.” Senza responsabilità: unico obiettivo divertirsi nell’andare in moto al massimo. E Antonelli junior ha seguito il consiglio alla lettera e per la seconda volta ha portato a casa il podio. Il ragazzo va forte.

Ilario Dionisi, dopo la fantastica pole del sabato, la domenica mattina non era molto in forma viste le condizioni meteo, pioggia, e poi al pomeriggio ha vinto su pista asciutta. Il suo cammino è stato travagliato a causa dell’acqua. Infatti sia al Mugello nella doppia prova che a Misano, sulla griglia di partenza bagnata rideva “quando m’intervisti piove sempre.” E l’acqua è stata il suo tallone d’Achille. Se non fosse piovuto così tanto avrebbe forse vinto il titolo. Quest’anno il pilota laziale, sia come regione che come fede calcistica, è andato veramente forte.

Il sabato sera chi invece faceva gli scongiuri per una gara bagnata era Lamborghini. “Se domani è come oggi, me la giocherò ad armi pari”. Raccontava Lambo. Poi l’asciutto e addio titolo.

Tranquilli nel giorno più importante Vizziello e Tamburini. Non si sono mai curati del meteo, anche se Tambu il venerdì era andato come un treno con il sole. E poi la gara, scelta di gomme sbagliata e strada libera per Vizziello che ha così coronato il sogno di vincere. Ma la gioia è durata poco: è bastata un’irregolarità tecnica per toglierli il casco tricolore. Insomma questa Supersport avrebbe quattro campioni italiani, ma solo uno si è fregiato del titolo: Tamburini che con l’aiuto del Bike service è tornato grande dopo la parentesi nel mondiale che gli aveva fatto perdere motivazioni, ma non certo la capacità di andare in moto. Ancora una volta chi grida a piloti in fase calante: bolliti, è stato smentito!

E poi le lacrime di Ivan Goi. Solitamente di poche parole, freddo, quest’anno Ivan ha sorriso tanto. Si è fregiato del titolo della Stock 1000 con l’Aprilia. Ha iniziato alla grande a Vallelunga vincendo e ha finito vincendo. Ci voleva anche per lui la vittoria. Da pilota a piedi si è trovato campione italiano grazie a un team che ha creduto in lui e da parte sua si è lasciato emozionare dalle imprese in pista. Se l’è dovuta vedere da Verdini. Altro ex pilota a inizio campionato con l’Emmebi si è espresso sui livelli che gli competono. Ha perduto il titolo in una domenica dove nessuno si è tirato indietro, ma ha trovato la possibilità iridata per il 2011. Rider adottato e altro giovane italiano da tenere d’occhio in ambito internazionale.

Massei, dopo l’incolore prestazione di Misano, ha corso guardingo ma nello stesso tempo attaccando ed è riuscito a fare suo un titolo che non sembrava essere in discussione. Il merito di tenere aperti i giochi fino all’ultimo è di Zanetti. Altro ex del motomondiale, ha trovato una 600 Stock dal TNT. Ci ha dato gas e ha finito secondo in una categoria che non aveva mai fatto. Poi si è messo in luce, ha finito la stagione della Stock 1000 mondiale e si è così diviso tra i due campionati con grandi risultati. Secondo e il prossimo anno punta di diamante della BMW. Anche Zorro è stato uno dei grandi personaggi del CIV. “Non pensavo di trovarmi così bene con la quattro tempi.” Disse a metà campionato. E alla fine? “Ho perso il titolo per poco: se non fossi caduto a Monza…però di più non potevo chiedere. A inizio marzo ero a piedi se non fosse stato per Graziano Poma che mi ha messo a disposizione una R6.”

Alex Polita invece ha corso la stagione perfetta e ha vinto. Fuori dal mondiale per mancanza di fondi, il Pirata ha risposto con una stagione stratosferica. Ha battuto Cruciani, il rivale più temibile e suo compagno di squadra. È stato l’unico a chiudere i giochi in anticipo. Bravo. Cruciani invece da metà stagione non è riuscito a risolvere problemi di aderenza e ha pagato con tanti punti persi, mentre il compagno viaggiava sempre al vertice. Conforti invece è partito tardi per il brutto infortunio all’occhio. Quando è tornato è stato subito protagonista e ha vinto le due gare del Mugello. Per lui lacrime di gioia a fine giornata e di un periodo duro. Però i piloti sono capaci di fare anche questi miracoli.