Campioni 2011: Superbike, parla Baiocco

Finora era sempre stato tra i protagonisti delle derivate di serie sia a livello internazionale ma, oltre al titolo europeo della Supersport conquistato nel 2003, al terzo posto nella Coppa del Mondo Stock 1000 del 2007 e alla classifica under 25 della Superbike italiana del 2009, Matteo Baiocco non era ancora riuscito ad imporsi nel Campionato Italiano Velocità. Nel palmares, fino a quest’anno, mancava la corona tricolore ma grazie alla spettacolare stagione 2011, corsa in sella alla Ducati del Team Barni, ora la tabella numero 1 fa bella mostra nella sua vetrina personale “Sono riuscito a raggiungere quanto mi ero prefissato – rivela il campione marchigiano – nei test invernali ero andato forte e nella prima gara avevo tutte le carte in regola per vincere ma un problema tecnico non me lo ha permesso. E’ stata una bella “mazzata”, che però mi ha caricato in vista delle gare successive tipo Monza, dove ho vinto facendo una gara tutta all’attacco. Sono soddisfatto del mio 2011 perchè a parte qualche episodio che alla fine mi ha costretto a correre ragionando, ho quasi sempre attaccato. Sono cresciuto sia psicologicamente che professionalmente che nel confronto diretto con gli avversari…”.

Non c’è stato un momento preciso in cui Matteo ha capito di avere la vittoria del campionato in tasca. E’ stata più una serie di episodi che l’hanno reso consapevole del suo potenziale e del materiale che aveva tra le mani. “Lo capivo quando non avevo inconvenienti perchè dimostravo di poter vincere. In quegli istanti confessavo a me stesso che questo titolo l’avrei potuto perdere solo a causa della sfortuna. Forse il momento decisivo è stato il doppio round del Mugello: il sabato sono arrivato secondo alle spalle di Polita ma la domenica sono riuscito a vincere, con Ale alle mie spalle. Quella è stata una bella prova di forza… quando c’è stato bisogno, quest’anno, ho risposto sempre presente”.

Senza una moto e un team all’altezza sarebbe stato molto difficile trovare il giusto equilibrio e la forza mentale per puntare al titolo e questo, Matteo Baiocco lo sa bene. Il Team Barni e la Ducati sono stati importanti, probabilmente fondamentali nel suo cammino verso il titolo e le parole del pilota di Osimo, nei loro confronti, sono tutte al miele. “Con la mia Ducati ho avuto un rapporto molto bello sin dai test invernali. Arrivavo nella squadra campione d’italia con il pilota campione dopo aver corso la stagione con la Kawasaki e all’inizio non è stato facile, mentalmente. A parte due episodi, che ci stanno tutti nell’arco di una stagione, abbiamo fatto sempre un grande lavoro. Con loro mi sono trovato bene sia a livello umano che professionale, da chi lavorava a stretto contatto con me a Marco Barnabò, che ha mantenuto tutte le promesse fatte. Nel paddock non arrivavo mai ansioso e potevo pensare solo ad andare forte con la manopola del gas”.

E’ probabile che in un’altra situazione, un solo ingegnere di pista al box per due piloti cosi forti avrebbe potuto creare qualche problema di troppo dal punto di vista della coabitazione ma Matteo ha potuto contare su un avversario leale che è anche amico e grande professionista. “Non è stato sempre facile a livello emotivo perchè avevamo gli stessi obiettivi, le stesse paure e le stesse sensazioni ma io e Ale, che è davvero un osso duro a livello sportivo, siamo stati bravi a non polemizzare e a giocarcela solo ed esclusivamente in pista. Questo è anche il frutto della nostra amicizia fuori dal paddock. Alla fine devo ammettere che è stata una bella esperienza perchè è raro vivere un’atmosfera del genere. Mi sono arricchito a livello umano e sono  molto felice anche per questo motivo”.

Polita è stato il suo rivale diretto per il titolo ma non il suo unico avversario. A provare a contrastarlo durante la stagione sono stati anche i due alfieri del Team Althea Racing, Federico Sandi e Luca Conforti, che però alla fine come l’ex-campione italiano si sono dovuti arrendere allo strapotere di Matteo. “Sandi è un ragazzo molto valido, in prova è andato sempre fortissimo e in gara c’è stato sempre, anche se a volte andava un pò in difficoltà con le gomme. Conforti lo conosciamo tutti, è stato bravissimo ma forse, e spero di non essere frainteso, quest’anno la competizione tra me e Polita ha alzato l’asticella. Quando eravamo entrambi davanti, i ritmi erano quasi insostenibili per tutti. Del 2011 posso dire che non abbiamo dimostrato tutto il nostro potenziale, perchè abbiamo girato poco. Per me corriamo ancora poche gare, molto distanti l’una dall’altra a livello temporale. Mi piacerebbe correre due manche tra sabato e domenica, sedici round per otto week-end. Sarebbe un ulteriore salto di qualità per il CIV e un grande trampolino di lancio per noi verso il mondiale”.

A proposito di mondiale, da campione italiano in carica Matteo punta a tornare in futuro nella massima competizione delle derivate di serie ma di certo non abbandonerà il CIV. Almeno per la stagione 2012. “Al 99% il prossimo anno rimarrò con il Team Barni e con la Ducati. Sto provando a mantenere lo stesso programma del 2011 ovvero fare tutta la stagione del CIV e qualche apparizione nel mondiale. Poi vorrei puntare a passare con loro in pianta stabile nel campionato iridato nel 2013, quando è molto probabile che il regolamento sarà più simile a quello delle Stock 1000”.