Amatori: Del Vecchio, imprenditore “volante”

Dalle sponde del Tamigi all’Autodromo del Mugello, dal Giubileo della Regina Elisabetta al Trofeo Italiano Amatori.

Se la forza di un uomo si misura sulla sua versatilità, Dante Del Vecchio, fiorentino, 56 anni, imprenditore col trip delle corse su due ruote, è pronto per scalare chissà quali vette.

In realtà Dante è un uomo già appagato dal successo della sua azienda, la Visconti, che ha fondato 20 anni fa “con pochi soldi, – racconta – ipotecando la casa e grazie alla banche che hanno creduto alla mia idea” e che produce penne di altissima qualità orgogliosamente Made in Florence; a Londra è stato infatti invitato per aver fornito ad Harrods le penne commemorative della sovrana.

Ma quando, nel 2004, dopo aver girato in lungo e in largo l’Europa con le moto più diverse, è entrato per la prima volta in pista con  la MV F4 che si era regalato per il compleanno (e i tempi sul giro si sono rivelati non disprezzabili), Dante ha scoperto l’altra parte della vita, quello che lui chiama “il giardinetto che ognuno si crea al di fuori degli impegni e del lavoro”.

Dopo due anni ha festeggiato con 70 invitati, nel paddock del Mugello, il cinquantesimo compleanno ma soprattutto l’iscrizione al Trofeo Italiano Amatori, del quale è ora uno dei più convinti sostenitori.

Da quel momento Del Vecchio è infatti diventato un fedelissimo del trofeo, una sorta di ”simbolo” di questa formula che ogni anno strappa dai pericoli delle strade (o dalla routine delle prove libere) decine di motociclisti facendoli sentire, almeno per cinque week end all’anno, piloti “veri”.

In occasione della terza prova della serie 2012, sulla pista casalinga del Mugello, Dante ha compiuto il suo capolavoro. In una giornata torrida, con il termometro che segnava 33° e l’asfalto che aveva raggiunto i 55, il pilota fiorentino si è infatti classificato al 13° posto della classe 1000 Pro, partita alle 13.30, sotto un sole rovente!

Del Vecchio è scattato con il 28° tempo, dalla 10.a fila della griglia di partenza, e da quel momento ha iniziato una incredibile rimonta che lo ha portato fino alle soglie della top ten.

“Ho perso il 12° posto per soli 24 millesimi, bruciato da Pier Domenighini” racconta Del Vecchio. “Ma, a 56 anni ed in quelle condizioni ambientali, ho girato costantemente sul 2’01”, stabilendo il mio miglior tempo dopo ben 7 tiratissime tornate e demolendo il mio precedente limite, con 2’01”2. Nel 2010 ero riuscito ha realizzare, una sola volta, un 2’01”8: oggi il mio passo è stato migliore. E’ stata una prova massacrante, all’ultimo giro pensavo proprio di non riuscire a farcela – ammette Dante – ma fino al traguardo mi ha spinto il Mugello”. 

“Tutti mi dicono che sarebbe meglio che smettessi, per non correre più rischi” rivela Del Vecchio. “Mia moglie, Carla, con cui ci amiamo da 30 anni, vorrebbe che mi dedicassi al golf e sta così male quando scendo in pista che quest’anno, a Vallelunga, ha preferito non essere presente. Sono consapevole dei rischi, nel 2009, dopo una caduta in prova, mi sono risvegliato a Careggi, in rianimazione, dopo 4 ore di perdita di conoscenza; nel 2010, a Misano, sono rimasto coinvolto in un’ammucchiata al via di una gara e mi sono passati sulla schiena (la foto – impressionante – ha fatto il giro del mondo, n.d.r.), ad ogni partenza mi dico “sarà l’ultima” ma dopo ogni arrivo, soprattutto dopo una gara come quelle del Mugello, non vedo l’ora di risalire in moto”.

Situata in una villa del ‘500 appositamente ristrutturata, la Visconti più che una fabbrica di penne è un autentico atelier “che da lavoro a 30 persone, produce utili e distribuisce reddito ai dipendenti” afferma Del Vecchio che prosegue: “la mia azienda, alla quale sono giunto dopo aver avuto per 10 anni, fino al 1987, un negozio di penne ma grazie ad una tradizione industriale di famiglia, con mio nonno artista del ferro battuto, premiato a Parigi nel 1928 e a Roma nel 1935, ruota attorno a tre valori: passione, arte e tecnologia. E di questi il primo e il terzo sono presenti anche nelle corse in moto” 

Sono tanti i punti di contatto che Dante trova tra le due attività: “la tensione che richiede la creazione di un prodotto è la stessa che occorre per migliorare un tempo sul giro; l’azienda è come un team, il risultato è sempre frutto di un lavoro di squadra; il senso di responsabilità che avverte il manager nel momento delle scelte si prova in pista quando ci si confronta con il rischio e si è consapevoli di essere responsabili del proprio destino”.

Del Vecchio è fiero delle proprie penne, oggetti esclusivi il cui costo varia dai 100 ai 100.000 Euro, che sono state gli strumenti di scrittura ufficiali del summit NATO – Russia 2002, del G8 del 2009 (utilizzate anche da Obama), che sono finite in mano ai più grandi divi di Hollywood, vengono utilizzate dai Principi di Monaco e presto – grazie ad accordo esclusivo (ed eccezionale) con gli eredi della famiglia Kennedy – potranno fregiarsi del nome di Robert.

Ma gli brillano veramente gli occhi anche quando mostra la sua moto: “Io lavoro per le passioni, sono un creatore di sogni, faccio oggetti che esprimono cura e arte, proprio come la mia BMW S 1000 RR”. 

Già perché Dante ha recentemente deciso di levarsi un altro sfizio e per le sue gare amatoriali è riuscito ad accaparrarsi la moto ufficiale della casa bavarese con cui, nel 2010, Ayrton Badovini ha conquistato la Coppa del Mondo della classe Stock 1000, un mostro da quasi 200 cavalli di potenza capace di raggiungere i 300 chilometri orari.