Pedercini: “A Monza perdevo solo sul rettilineo”

E’ stato uno dei piloti lombardi più rappresentativi degli ultimi anni. Nato nel 1972 a Volta Mantovana, Lucio Pedercini ha corso con buoni risultati sia nel Motomondiale che nella Superbike ma è stato il campionato italiano Velocità ad avergli regalato le maggiori soddisfazioni.

Due titoli tricolori conquistati nella categoria regina, la Superbike, nel 2001 e 2002 lo hanno lanciato nel 2003, verso la sua migliore stagione nel campionato iridato. “Quell’anno riuscii a chiudere il mondiale nella top ten, al nono posto assoluto con una Ducati privata – ricorda l’ex pilota, ora team manager – i migliori risultati stagionali furono due sesti posti centrati a Imola e a Misano mentre a Monza arrivai due volte decimo”.

Nelle gare tricolori, Pedercini si divertiva, eccome. In quei due anni è stato il dominatore assoluto della categoria. “Nella SBK iridata lottavo per la top ten e nell’italiano facevo il bello e il cattivo tempo. Ero in forma e riuscivo ad avere quasi sempre la meglio sugli altri azzurri… bei tempi davvero”.

A Monza, Lucio ha fatto sempre delle ottime gare anche se c’era una parte della pista in cui “soffriva” di più rispetto ai suoi avversari. “Data la mia stazza, non certo da fantino, appena uscivo dalla Parabolica iniziavo a subire gli attacchi degli altri che, più leggeri di me, approfittavano della maggiore velocità delle loro moto. Succedeva ad ogni occasione ma ogni volta riuscivo a recuperare e, spesso, a superarli di nuovo. Dove facevo la differenza? In staccata e in curva, naturalmente…”