Visto da dentro: Luca Fabrizio racconta Motegi

“Un ambiente piacevole il paddock della 125, sembra un paddock di casa, un CIV!!! I big si vedono, ma poco.. le piacevoli conoscenze, Pedone, Perrello e gli altri, il mio compagno di squadra Sturla Fagerhaug simpaticissimo, mi sono trovato molto bene con lui…  e l’unico  riferimento Italiano (dopo il mio capotecnico), il mio amico Gigio Morciano, con il quale mi sono confrontato molto e insieme a lui il giovedì pomeriggio ho fatto 2 giri di pista a piedi… abbiamo osservato, studiato… tutto con molta attenzione! Insieme a Gigio, alcuni Giapponesi ci hanno fermato e ci hanno chiesto di fare le foto con loro e poi l’autografo, penso come segno di riconoscimento per  essere andati nella loro terra.

Nel box invece ho trovato calma e serenità: tutte le persone del Team WTR mi hanno aiutato e mi hanno dato  consigli. Ho ascoltato tanto  Tiziano che mi ha insegnato molto e mi ha aiutato a capire come si guida una 125 gp , anche attraverso la telemetria; che bello studiarla  e poi andare in pista e  correggere gli errori!

Sono contento della mia gara. Ho fatto esperienza e  giro dopo giro capivo sempre di più la moto. Ho stretto veramente i denti negli  ultimi 10 giri  per il gran dolore alle mani, durante le prove ho avuto uno stiramento del tendine e una infiammazione alla mano sinistra.  Sono riuscito a concludere  la gara e al penultimo giro, a gomme finite,  ho girato a  4 decimi dal mio best lap. Rimpiango tanto la partenza…. questa volta l’ho sbagliata! Poco prima di partire ho dovuto cedere la mia casella a Vinales e io ho preso il posto di  Ohnishi assente. Facendo lo spostamento la mia moto si è imbrattata e così ho perso il gruppo che mi  avrebbe aiutato a togliere ancora un po’!…  questo  è stato il mio grande errore di tutto il weekend, dovuto all’inesperienza”.

Al telefono, allo scalo romano, Tiziano Altabella ci racconta:

“Avevo un po’ paura, sono sincero, quando ho saputo che Luca avrebbe corso la gara di Motegi. Ho pensato: come gestirò un ragazzo con esperienze totalmente diverse dal motomondiale? E invece eccomi qui a parlare  di Luca con soddisfazione. Un ragazzo che ha molta voglia di fare, che mi ha motivato,.… e non lo dico così tanto per dire… ha lavorato bene, con serietà, sempre pronto ad ascoltare e a cercare i miei consigli. A fine turno, tolto il casco,  di corsa a studiare la telemetria per poi tornare in sella e  mettere subito in atto ciò che gli avevo detto, al suo ritorno il risultato lo leggevo sul pc. Un ragazzo preparato, non solo fisicamente;  le prime volte, a caldo appena sceso dalla moto,  lo guardavo negli occhi per  vedere se era incerto o impaurito o stanco, no tutt’altro… di corsa a lavorare, tant’è vero che ho pensato: questo ragazzo c’è!… gli avevo preparato una moto “semplice” invece ho avuto molta soddisfazione nel portarlo avanti a piccoli passi. Deve imparare molte cose, più andrà avanti e più dovrà modificare lo stile di guida, però posso dire che se seguito bene ha tutte le carte per far bene e anche presto.”  Tiziano conclude dicendo “era molto tempo che non mi capitava di lavorare con un ragazzo così!”