Trofeo Amatori K-Cup: ok Giannini e Tartari

 

Tutto (titoli assoluti già assegnati, collocazione in calendario, previsioni meteo sfavorevoli) poteva indurre a pensare che la sesta ed ultima prova del Trofeo Italiano Amatori Pro K-Cup, disputata all’Autodromo di Franciacorta, sarebbe filata via senza particolare clamore.

E invece la 1000 ha offerto una gara ad altissimo tasso di spettacolarità ed emozioni mentre la 600, nonostante un breve ma intenso acquazzone che si abbattuto sulla zona poco prima del via ed una griglia di partenza insolitamente sfoltita, ha rispettato i pronostici ma ha proposto un carosello di protagonisti che è uno specchio fedele dello spirito del trofeo concepito per i non – professionisti.

Ricordato che i campioni assoluti dell’edizione 2011, nata dall’incontro tra la categoria riservata ai concorrenti più veloci e la formula K-Cup, importata dal main sponsor Metzeler, sono Francesco Cimica (Yamaha) nella 600 e Fabio Villa (BMW) nella 1000, la seconda citazione spetta ai vincitori di giornata che sono Paolo Giannini (Honda) nella cilindrata minore e Andrea Tartari (BMW) nella top class.

Nella 600 il ventiduenne milanese Giannini ci teneva sia a riscattare una stagione sfortunata (caratterizzata da un ritiro nella 1.a di Vallelunga e da un’involontaria caduta al Mugello) sia a mostrare il suo valore: obiettivo, raggiungere il secondo posto assoluto. Assenti Cimica, il suo avversario diretto Giuseppe Cannizzaro  ed altri notevoli competitor come Federico Barone e Andrea Volpi, il compito del pilota della K5 Racing di Monza è apparso più agevole anche se il diretto interessato si è detto dispiaciuto per la defezione di alcuni tra i più forti avversari.

Dopo aver ottenuto la pole position (ed aver anche assaggiato l’asfalto del circuito “Bonara”) in un sabato molto caldo ed afoso, Giannini si è trovato a disputare la gara sulla pista bagnata a causa del temporale verificatosi poco prima. La Direzione di gara ha ridotto la prova ad 11 tornate (rispetto alle 14 previste) ed ha concesso un doppio giro di riscaldamento; durante la gara non ha comunque piovuto.

Al via è scattato benissimo dalla seconda posizione Marco Biscotti ed il trentasettenne impiegato della Valtellina, in sella alla Kawasaki della 4K Racing, è riuscito a chiudere al comando anche il primo giro. Poi Giannini è passato a condurre e, mettendo in mostra una guida precisa ed efficace (nonostante la mancanza di abitudine al fondo bagnato), ha recitato il suo monologo fino alla bandiera a scacchi, stabilendo anche il giro più veloce.

Alle sue spalle si è però scatenata una battaglia che ha avuto tanti protagonisti, a cominciare da Alessandro Abati, wild card proveniente dalla Michelin Power Cup, che con una Honda completamente di serie ha dovuto rimontare per essere stato rallentato, nelle prime battute, da una scivolata di un avversario. Fortissimo sul bagnato (come papà Ivano, buon pilota degli anni ’70), il ventisettenne milanese ha provato a raggiungere Giannini e si è anche molto avvicinato al battistrada quando quest’ultimo non si è reso conto di aver un avversario alle costole; poi le distanze si sono ristabilite.

Sorprendente (e condito con grandi sorrisi, pacche sulle spalle e congratulazioni reciproche) anche il terzo posto del giovanissimo brasiliano Danilo De Silva Lewis, anch’egli wild card proveniente dal monogomma Michelin e appena sbarcato in Italia – da San Paolo – per proseguire il programma concordato dal suo manager e dalla scuderia carioca per cui corre nella SBK brasiliana con il Team QDP. Alla prima gara della vita sul bagnato e con le gomme rain, il diciannovenne Danilo ha impiegato qualche tornata a prendere il ritmo poi ha iniziato una favolosa rimonta che, girando col passo dei primi, lo ha proiettato sul podio.

Della bagarre per le posizioni alle spalle di Giannini hanno fatto parte, oltre a Biscotti, che dopo qualche imbarcata di troppo ha rallentato un po’ il ritmo, anche Federico Caimi (Yamaha) e Davide Manghi (Triumph): i due però si sono toccati, a Caimi (poi 4°) si è frantumato il cupolino e ha dovuto rallentare.

Dalla cronaca della 600 emergono le prove del giovanissimo Giordano Masini (Honda), 15 anni, nipote e figlio d’arte, che, non disponendo delle rain e contro il parere del papà, ha disputato la gara con le Metzeler Racetec Interact da asciutto riuscendo ad arrivare in fondo, e quella di Paolo Fondriest (Yamaha), 40 anni, autentico gentleman driver proveniente dal Trentino, precisamente dalla Val di Non, che, all’ultima occasione, è riuscito a salire sul podio della Over 40. Per questo, visibilmente soddisfatto, si è sentito in dover di ringraziare gli sponsor, il suo meccanico Luca, il compagno di gare Dino Dal Piaz e la sua famiglia, e la moglie Susanna, fermata a casa da impegni di lavoro. Un brillante esempio di correttezza e di sportività!

Impossibile da raccontare la gara della 1000 talmente tanti sono stati gli scambi di posizione tra i tre protagonisti, poi giunti nell’ordine, Andrea Tartari, Fabio Villa (entrambi su BMW, sotto le insegne del Team VECM) e Francesco Piccoli (Suzuki). In gioco c’erano il secondo posto assoluto in campionato – poi conquistato da Tartari – ed il titolo della Semistock, andato al reggiano Fabrizio Leoni (Honda – FF Racing), ma anche la supremazia tra tre rivali che non si sono mai risparmiati.

Fin dal via il bergamasco Tartari (scattato dalla pole), il cinquantenne pugliese Piccoli ed il brianzolo Villa – col titolo in tasca ma sempre pronto al confronto – se le sono date di santa ragione, alternandosi al comando. Piccoli, con la Suzuki semistock risistemata dopo la caduta del Mugello, ha puntato tutto sulle staccate al rampino che precede la linea del traguardo, riuscendo spesso a passare i due avversari.

Proprio in occasione di una di queste manovre, Piccoli e Villa si sono toccati, hanno rallentato ed hanno consentito a Tartari di trovare il varco giusto per andare in testa e guadagnare un lieve margine. Il trentaquattrenne imprenditore bergamasco, che andava a caccia di una meritata vittoria, ha saputo gestire il vantaggio nelle ultime 3 tornate transitando per primo sotto la bandiera a scacchi mentre Villa ha beffato in volata Piccoli.

Non meno divertente la lotta per il quarto posto che ha avuto altri tre protagonisti: oltre a Leoni, autore di un sorpasso fantastico all’esterno su Paolo Cannizzaro, che lo ha messo al sicuro da contrattacchi, del gruppetto hanno fatto parte anche il sardo Andrea Giovanni Russu (Yamaha) e il già citato bergamasco Cannizzaro (Ducati) poi terminati nell’ordine. La bagarre tra i primi ha anche consentito a questo terzetto di effettuare quasi il ricongiungimento con la testa poi le distanza si sono ristabilite.

Andrea Tartari ha dichiarato di aver pianificato una gara d’attesa, vista l’impossibilità di andare in fuga. Villa (che ha firmato il giro record) ha riconosciuto per l’ennesima volta le capacità di Piccoli e si è dichiarato contento per la vittoria del compagno Tartari anche se ha rivelato che, se non avesse pensato al gioco di squadra, avrebbe potuto anche girare più forte. Piccoli ha dichiarato di aver affrontato la lunga trasferta per onorare il trofeo e se stesso, ha raccontato di aver settato la propria Suzuki proprio in funzione di quelle formidabili staccate e ha infine annunciato l’intenzione di ritirarsi dalle competizioni ma di essere disposto a rimanere nell’ambiente come manager.