Michelin Power Cup: il racconto di Varano

 

Due gare sviluppate su copioni diversi ma entrambe divertentissime e giocate sul filo di distacchi contenuti hanno confermato l’estrema vitalità della Michelin Power Cup che anche nel “toboga” di Varano de’ Melegari, per il quarto round della serie 2012, ha evidenziato le eccellenti qualità dei nuovi pneumatici che prendono il nome dal trofeo.

I vincitori sono risultati la wild card Andrea Cherubini (Honda) nella 600 e Cristian Serri (BMW) nella 1000. Ma i piazzamenti degli altri protagonisti del campionato consegnano all’ultima prova, in calendario al Mugello il 26 agosto, una situazione di classifica talmente equilibrata da rendere elettrizzante fin da ora l’attesa.

Nella cilindrata minore rimane infatti al comando Giovanni Altomonte (Honda) il cui vantaggio sull’inseguitore Antonio Nespoli (Honda) si è però ridotto ad appena 5 punti, un’autentica inezia.

Nella top class, che quest’anno sarà ricordata per il suo straordinario livello tecnico e spettacolare, Serri è riuscito, alla fine di una gara rocambolesca, a consolidare la sua leadership ma i 35 punti di vantaggio che ora vanta su Villa non sono un bottino sufficiente per metterlo al riparo da eventuali sorprese.

Nella 600 Andrea Cherubini ha rispettato il ruolo da protagonista che si era guadagnato con la pole position ed ha “martellato” dal primo all’ultimo giro con un passo che gli ha consentito prima di guadagnare un vantaggio rassicurante e poi di gestirlo senza eccessivi patemi d’animo.

Al via si è distinto il venticinquenne brindisino Mirko Galasso (Yamaha) grazie ad un formidabile rush che dalla seconda fila dello schieramento lo ho immediatamente proiettato alle spalle di Cherubini.

Poi Galasso, impegnato per la prima volta a Varano, pista a lui sconosciuta, ha dovuto subire il ritorno del casertano Antonio Nespoli che lo ha sopravanzato con un bellissimo sorpasso e ha tentato l’inseguimento del battistrada.

Grazie ad una moto perfetta (per il cui assetto il trentanovenne campano ha rivolto un ringraziamento al tecnico Mimmo), con un motore brillante e generoso, Nespoli ha tenuto un buon passo senza però riuscire ad impensierire realmente Cherubini.

A sua volta Galasso, dopo un piccolo high-side che è riuscito a controllare, ha preferito non forzare troppo. Il giovane pugliese si è dovuto guardare dal ritorno di Giovanni Altomonte, in difficoltà dopo la caduta nelle qualificazioni, che ha creato non pochi problemi di erogazione alla sua CBR. “La moto andava a tre cilindri – ha dichiarato il leader della campionato – più di così non avrei potuto fare. Ma già stiamo pensando alla sfida decisiva del Mugello”.

Alle spalle di Altomonte, quarto per tutti e 13 i giri, ha chiuso il diciannovenne ravennate Lorenzo Favi (Yamaha), una delle belle scoperte di questo trofeo, penalizzato da una partenza infelice, davanti ad un altro giovanissimo, il quindicenne pugliese Nicola Del Vecchio (Triumph), che sembrava destinato da un guasto tecnico a rinunciare alla gara e rientrato invece grazie all’arrivo, nella notte tra venerdì e sabato, di un motore di ricambio proveniente da Foggia e trasportato da una staffetta di cui il papà Matteo ha coperto la distanza di gran lunga maggiore.

Il formidabile Cristian Serri, autentico “spauracchio” della top class, ha ottenuto a Varano il terzo successo stagionale, dopo quelli di Misano e del Mugello, ma il trentaseienne “squalo” torinese si è trovato la vittoria servita su un piatto d’argento. Fino a poco più di un giro dalla bandiera a scacchi si trovava infatti saldamente al comando uno straordinario outsider, il trentenne toscano Michele Guglielmini (Honda), che finora si era distinto più per la sua leadership nella classifica Standard che non per i piazzamenti al vertice.

Probabilmente esaltato dal secondo miglior tempo in prova e dalle caratteristiche della pista di Varano, che gli ha consentito di sciorinare il suo formidabile repertorio di pieghe al limite, frutto di una guida definita da tutti “alla Casey Stoner”, Guglielmini ha conosciuto per quasi un quarto d’ora il suo momento di grazia.

Incollatosi fin dal quarto giro alla ruota del poleman Andrea Tartari (BMW), girando sul piede del 10”4 il pilota lucchese ha continuamente puntato il trentacinquenne bergamasco ed ha poi approfittato del leggero calo dell’avversario – per l’indolenzimento dei muscoli degli avambracci –, per sopravanzarlo con un sorpasso da manuale e guadagnare subito un vantaggio consistente.

Davanti ad un pubblico incantato dall’impresa di Guglielmini, capace di tenere testa alle potentissime BMW dei vari Serri, Tartari ma anche di Fabio Villa e Roberto Catani (ed ai rispettivi, blasonati piloti), la favola è andata avanti fino al penultimo tornantino di ingresso al rettilineo finale. Qui Guglielmini ha commesso un errore che si è tradotto in una scivolata che ha infranto i suoi sogni. Con grande caparbietà è anche tornato in pista, classificandosi ottavo.

Serri ha dunque trionfato, non senza merito per la sua irriducibile grinta e convinzione, davanti a Tartari, mentre per il terzo gradino del podio “Fabietto” Villa, alle prese con un dolore al collo che lo ha condizionato per l’intero week end, ha bruciato in una incredibile volata in wheeling Roberto Catani.

Il toscano, che ha fatto i miracoli per tre giorni senza mai montare pneumatici nuovi, ha un po’ recriminato per le mancate segnalazioni ai doppiati che lo hanno rallentato, consentendo il ricongiungimento da parte di Villa.

Quarto posto per il fiorentino Giacinto Capaldo (BMW), sempre in vista fin dai primi giri, insieme al brianzolo Marco Lavizzari (BMW), poi ottavo, ed a Luca Fornasiero (Kawasaki) e Alberto Arghittu (Ducati), rispettivamente sesto e settimo.