Ivan Goi e quella voglia di Superbike…

 

Sette anni di sforzi. Sette anni di sacrifici. Sette anni di gioie (poche) e delusioni (molte). Questo il tempo che ci ha messo Ivan Goi per salire sul tetto d’Italia dopo una carriera vissuta al “contrario”. Salito alla ribalta internazionale nel 1996 per essere stato, a sedici anni, il più giovane vincitore di una gara mondiale di 125 Gp (Zeltweg, Austria), negli anni il mantovano si è visto tornare indietro come un boomerang questo particolare record.

Si rischia di cadere nel banale parlando di tappe bruciate, di esordi affrettati e di percorsi troppo veloci ma nel suo caso, probabilmente è stato proprio così. Da osannata “giovane promessa” del motociclismo italiano, Ivan è tornato troppo presto nel dimenticatoio dopo qualche stagione altalenante. Rientrato nel 2003 a correre a livello nazionale, Goi ha spesso sfiorato la vittoria del tricolore ma solo quest’anno è riuscito a centrato l’obiettivo. “Penso che questa sia stata in assoluto la mia migliore stagione e considero la vittoria dell’italiano il miglior risultato della mia carriera – rivela Ivan è stato l’anno in cui sono riuscito a dimostrare di valere ancora molto dopo un lungo periodo di alti e bassi. Questi anni non sono stati facili per me ma non ho mai mollato e ho sempre pensato all’obiettivo da raggiungere. Con questa squadra e questa moto siamo riusciti a creare un pacchetto perfetto e alla fine ce l’abbiamo fatta”.

Archiviata una stagione coi fiocchi, ora Ivan inizia a pensare alla prossima. Per andare avanti, a quasi trentun anni e con un nuovo lavoro a tempo pieno (con il padre Piercarlo ha aperto da poco una pista di kart e minimoto a Viadana) c’è bisogno di stimoli e lui, un’idea stuzzicante per il 2011, ce l’avrebbe ben chiara in mente. “La naturale evoluzione della carriera, per chi vince il campionato italiano Stock 1000, sarebbe di fare il salto verso la “classe regina”, la Superbike. Ci sto pensando seriamente, perché mi piacerebbe lanciarmi una nuova sfida. Vincere il tricolore con la Superbike sarebbe davvero bello…”