Il Team Italia sogna quella stanchezza olimpica

C’è un ragazzino di 15 anni, italiano, si chiama Romano Fenati e domenica scorsa ha vinto in Spagna il suo primo titolo europeo della classe 125 di motociclismo. Il prossimo week end lotterà con il suo compagno di squadra Niccolò Antonelli, anche lui 15enne e terzo all’Europeo, per il primo campionato italiano da mettere in bacheca.

Lui, come Niccolò, come tanti altri, sognano di diventare dei vincenti, campioni nella loro disciplina, il motociclismo. Sognano di regalare un successo al proprio Paese, all’Italia, come è stato domenica in casa dei rivali spagnoli. E’ stata un’emozione forte sentire l’inno di Mameli, per Romano e per tutta le persone che in una federazione o in un team o in una società lavorano con passione e sacrificio al fianco di questi ragazzi.

Romano, Niccolò e tanti altri inseguono questo sogno: vincere ancora per l’Italia e diventarne, per un istante più o meno lungo, i rappresentanti nel mondo. Purtroppo non potranno però accarezzare il sogno di tutti gli sportivi, ovvero arrivare a Giochi Olimpici, perché il motociclismo non è disciplina a 5 cerchi. Non potranno partecipare, non potranno vincere. Non potranno mai essere i portabandiera del proprio Paese nel momento più alto dello sport planetario. Non potranno stare tante ore in piedi e “rischiare” di essere un po’ più stanchi durante la propria gara. Non potranno fare quella che il Presidente dello sport italiano ha definito “non essere una Via Crucis”.

Per Romano, Niccolò e tanti altri questo resterà solo un sogno. Sarebbe bello che chi può trasformarlo in realtà lo facesse. Anche per loro.