Franciacorta: le gare del Trofeo Italiano Amatori

Dopo il meteo incerto delle prove ufficiali, una splendida giornata di sole, mitigata da una leggera brezza, ha fatto da splendido corollario al terzo round del Trofeo Italiano Amatori, la manifestazione riservata ai non professionisti della velocità che da questa stagione gareggiano con moto gommate Metzeler Racetec Interact. Al termine di gare molto belle, combattute e non turbate  da incidenti di rilievo, sul gradino più alto del podio sono saliti per la categoria Base Avanzata Daniele Gilardi (Yamaha – Motorada) di Lecco nella classe 600 e il trentino Gianni Segata (Suzuki – Space Bike) nella 1000; mentre per la categoria Base hanno vinto il modenese Alberto  Adani (Yamaha) nella 600 e il fiorentino Giovanni Andriulli (Yamaha – Davi Racing) nella 1000.

“Volevo assolutamente vincere la gara di casa e ci sono riuscito, sono immensamente felice” queste le parole di Gilardi, pronunciate immediatamente dopo la conclusione della gara riservata alla classe 600 Avanzata. Una corsa, quella del lecchese, condotta in testa dallo starter alla bandiera a scacchi, anche se non è stato facile tenere a bada altri protagonisti del Trofeo, in particolare il leader del campionato Daniel Bongi (Kawasaki) e il terzo incomodo Yuri Vacondio (Yamaha – V Team), ma alla fine la vittoria è arrivata e con essa, anche punti pesanti che gli permettono di avvicinare in classifica generale il battistrada Bongi, rendendo il torneo ancora più vivo e interessante.

Allo spegnersi del semaforo è lestissimo Gilardi che parte della pole e prendere la testa del gruppo con in scia il marchigiano Simone Chiurchiù (Kawasaki – ST Bike) il quale prima della chiusura del primo passaggio cede la seconda piazza a Bongi e poco dopo viene risucchiato dal gruppo, passa un giro e quasi contemporaneamente escono di scena due protagonisti delle prove ufficiali: Mario Saporito (Yamaha – Soc Racing) e Marco Sorgato (Yahama – Play Racing) che erano nel gruppo di testa. Nel volgere di tre tornate la gara assume una fisionomia ben definita, con Gilardi che preso un minimo di margine cerca di mantenerlo senza prendere eccessivi rischi, Bongi che si guarda alle spalle dove è bagarre fra Vacondio e Chiurchiù, ma la cosa si risolve poco dopo metà gara quando il marchigiano scivola all’uscita del “cavatappi” riparte ma ormai per lui il podio è sfumato. Gilardi prosegue la corsa solitaria, Vacondio prova più volte ad attaccare Bongi, ma dopo aver preso un paio di rischi di troppo decide di accontentarsi della terza piazza, quarto chiude Marco Martini (Yamaha) costantemente in questa posizione da metà gara e quinto ma, molto attardato, Riccardo Lumini (Yamaha).

Arrivare a coronare il sogno di correre in moto a 34 anni è già molto, conquistare subito la pole position  è fantastico, ma cadere a tre giri alla fine con cinque secondi di vantaggio e gettare alle ortiche l’occasione della vita, la delusione è enorme. Questo in breve, quanto accaduto a Marco Mantegazza (Suzuki) nella classe 1000 Avanzata che ha così permesso a Gianni Segata di conquistare la prima vittoria della carriera a trentotto anni.

Allo starter Mantegazza parte subito come un razzo, con dietro tutti i protagonisti delle qualifiche, fra questi si inserisce Segata che partiva da dietro e va ad insidiare il battistrada superandolo poco dopo, così il primo passaggio si chiude con Segata davanti a Mantegazza, Storai (Honda – 113 Racing Team), Morini (Honda), Toini e Ruggiero entrambi su MV Agusta. Molto attardato Chiodi (Honda) che partiva dalla prima fila con il quarto crono.

La gioia di Segata dura poco, infatti alla staccata prima dell’inizio del terzo giro Mantegazza torna in testa e prende subito un po’ di margine con Segata, Storai, e Toini ad inseguire. Si prosegue fino metà corsa senza eccessivi scossoni con Mantegazza che prosegue al comando ma con  gli inseguitori molto vicini, tanto che possiamo parlare di un terzetto formato oltre che dal monzese anche da Segata e Storai, visto che sono racchiusi nello spazio di un secondo e mezzo, più attardato a quattro secondi dal battistrada segue Ruggiero. Intanto all’ottavo passaggio cade Toini che era scivolato in sesta posizione. A questo punto i primi tre allungano decisamente con il debuttante che incrementa il vantaggio ad ogni giro fino a portarlo a quasi cinque secondi. I giochi sembrano chiusi, ma come detto Mantegazza non pensa ad amministrare il vantaggio e continua a macinare terreno, così all’uscita di una curva, la sua moto perde aderenza e cade, della situazione ne approfittano gli inseguitori, in particolare Segata che va al comando con Storai e Ruggiero subito dietro. Si arriva all’ultimo giro con i tre rinchiusi in pochi decimi. Nella volata finale Segata ha la meglio mentre Ruggiero brucia Storai all’ultima curva. Quarto Chiodi e quinto Menossi, ma molto attardati.

Prima vittoria assoluta anche per Alberto Adani (Yamaha) che si è aggiudicato al termine di una gara combattuta la classe 600 Base. Ci sono state due partenze, nella prima era stato il torinese Fabio Buttafarro (Honda – Effebidesign & Cott) il più veloce a prendere il comando delle operazioni, ma poco dopo la gara è stata sospesa per la caduta senza conseguenze del compagno di team di Buttafarro, Alessandro Chiappetto.

Nuovo allineamento e anche questa volta è Buttafarro a bruciare tutti ma nella sua scia si getta il leader del torneo Enrico Bottani. Lo svizzero prova subito ad allungare ma gli inseguitori non lo mollano, così in testa si forma un quartetto comprendente oltre che Bottani anche Buttafarro, il poleman Adani e Vernetti (Kawasaki – V Team). A Metà corsa i quattro vantano quasi cinque secondi sulle wild card Pizzoni e Foglia, quest’ultimo all’esordio nelle competizioni. La gara è sempre molto incerta lasciando presagire colpi di scena imprevedibili, cosa che puntualmente succede alla staccata del decimo dei quattordici giri previsti, quando Bottani va largo e ne approfittano Adani e Buttafarro. Il battistrada va subito via mentre gli altri due ingaggiano un duello che dura un giro, al termine del quale il piemontese torna sulla piazza d’onore. La bandiera a scacchi saluta quindi la prima vittoria di Adani, entusiasta per aver vinto su una pista che non ama, sul podio anche Bottani e Buttafarro, poi Pizzoni vince la volata per la quarta piazza su Vernetti.

Seconda vittoria consecutiva per Giovanni Andriulli che così rafforza la sua leadership nella classe 1000 Base e, visto anche la brutta prova del diretto avversario al titolo Heros Mennito (Yamaha), oggi soltanto undicesimo, fa un importante passo avanti verso la vittoria finale. E’ stato anche fortunato il toscano, infatti la gara fino a tre giri alla fine era saldamente in mano al debuttante comasco Andrea Libera (Ducati) che aveva ottenuto la pole, ma questi è scivolato rovinando irrimediabilmente una gara sino quel momento perfetta.

Libera era partito benissimo allo starter prendendo subito il comando della corsa, alle sue spalle si è inserito l’esperto astigiano Marco Piano (BMW), tornato alle gare a 57 anni dopo uno stop di 20 e quindi i due protagonisti di Magione Tiberio Garattini (Yamaha) e Andriulli. Si prosegue così per due giri poi il toscano stacca il giro veloce e supera il piemontese, mettendosi alla caccia di Libera che nel frattempo ha preso qualche secondo di vantaggio. La gara va avanti senza eccessivi scossoni, anche se la situazione può cambiare da un momento all’altro, perché a metà corsa Andriulli è ormai su Libera e sembra poterlo superare, cosa che però non avviene, ansi con il proseguire delle ostilità il battistrada torna ad avere un certo margine, mentre Andriulli deve fare attenzione alla grande rimonta di Bartolomeo Ronca (Kawasaki – Motorada) che dopo avere ottenuto la terza piazza a scapito di Garattini, prova anche a prendere la seconda. Il colpo di scena poco prima dell’inizio del penultimo passaggio, quando il posteriore della Ducati di libera perde aderenza all’uscita della curva che immette sul traguardo disarcionando lo sfortunato pilota. Via libera per Andriulli che si trova la vittoria servita sul classico piatto d’argento, sul podio anche Ronca e Garattini, quarto Piano che è riuscito nel finale a resistere agli attacchi del pilota di casa Daris Mancastroppa (Honda).

Il prossimo appuntamento con le classi Base e Base Avanzata del Trofeo Nazionale Amatori il 3 luglio all’autodromo Santamonica di Misano Adriatico.