Amarcord, Roccoli: “Il CIV mi ha dato tanto”

Dal 2006 al 2008 Massimo Roccoli, 25enne romagnolo di Villa Verucchio è stato il dominatore incontrastato della Supersport tricolore e oggi, alla ribalta mondiale in sella alla Honda CBR 600 RR non si è però dimenticato del tricolore.

Sabato e domenica, infatti, l’ex campione italiano sarà al Misano World Circuit per seguire da spettatore la quinta tappa del CIV 2010. “Sarà l’occasione per rivedere un sacco di amici e per respirare di nuovo l’atmosfera di un ambiente che mi è sempre piaciuto e che mi ha dato tanto”.

Lo scorso week-end è stato impegnato proprio sul tracciato romagnolo per il round iridato, che ha chiuso al settimo posto dopo aver battagliato al lungo per la quarta piazza. “Non è andata male, anche se ero partito con un obiettivo diverso. Abbiamo fatto dei passi avanti dal punto di vista della messa a punto e speriamo di chiudere l’anno in bellezza”.

Durante la gara l’ha sorpreso vedere la wild-card proveniente dal CIV, Roberto Tamburini, combattere per le posizioni che contano. Segno dell’ottimo stato di forma della Supersport tricolore, che riesce a valorizzare al meglio i giovani talenti azzurri. “Roberto mi ha davvero stupito – dice Roccoli – abbiamo corso insieme tutta la gara e ha guidato davvero forte. Se non avesse fatto quel “dritto” avrebbe sicuramente potuto lottare per il podio. Il risultato di Tamburini dimostra la qualità della Supersport del CIV. Era da tanto tempo che un pilota del tricolore non partiva dalla prima fila nel mondiale. Quest’anno è ancora più agguerrita delle scorse stagioni e nel mondiale mi sarebbe piaciuto vedere all’opera anche Lamborghini. Io al CIV? Ho tre titoli in tasca ma il fascino per la competizione nazionale rimane intatto. All’inizio della stagione avevo anche pensato di fare qualche wild-card con il team Intermoto ma poi non c’è stata più la possibilità”.

Alla pista di Misano sono legati i ricordi più belli di Massimo. Oltre alla vittoria mondiale del 2006, in sella alla Yamaha del Team Lorenzini by Leoni, al romagnolo torna alla mente anche la prima vittoria centrata nel tricolore, nel 2002 in sella alla R6 del Team Bike Service. “Un’emozione incredibile in un anno che consideravo d’apprendistato in sella alle quattro tempi. Misano è la mia pista di casa, ci ho girato in qualsiasi condizione atmosferica e la conosco come le mie tasche. I punti chiave? La prima parte dopo il rettilineo e il “Curvone”. Se non ti fidi di te, del gas aperto e della tua moto in quel punto, non vai da nessuna parte”.